Palestre e piscine riaprono da lunedì: ecco tutte le regole

Palestre e piscine riaprono da lunedì: ecco le regole
di Francesco Malfetano
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Venerdì 22 Maggio 2020, 15:24 - Ultimo aggiornamento: 19:59

Da lunedì 25 maggio riapriranno le palestre del Paese. I circa 6 milioni di iscritti amanti del fitness potranno quindi tornare ad allenarsi in sala pesi o a correre sul tapis roulant. Con loro, a due mesi dalla chiusura stabilita per decreto il 9 marzo scorso a causa del Coronavirus, anche i nuotatori. Dal 25 infatti riaprono i battenti anche le piscine. Gli sportivi d’Italia in pratica potranno provare a rimettersi in forma in vista della strana estate che li attende. Tutti meno che i lombardi però: un’ordinanza del governatore Attilio Fontana ha infatti stabilito che, a causa della risalita del parametro di rischio Rt, per la riapertura di palestre e piscine bisognerà «attendere i successivi monitoraggi sulla diffusione del contagio».

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Lombardia a parte quindi, nel resto del Paese la riapertura di palestre e piscine potrà avvenire solo attenendosi a regole molto scrupolose, in generale più dettagliate rispetto a quelle per le altre attività, dato che si tratta di luoghi dove ci può essere un maggiore contatto fisico. Delle linee guida comuni definite insieme ad associazioni di categoria, sindacati e Comuni che però hanno come base di partenza le norme che ormai abbiamo imparato a conoscere. Ovunque bisognerà rispettare il metro di distanza e saranno quindi vietati in ogni modo gli assembramenti con particolare attenzione all’ingresso delle strutture (sarebbe meglio predisporre percorsi di ingresso e uscita separati) e alle indicazioni chiare per i clienti. Questi peraltro, come per spiagge, ristoranti e centri estetici, non potranno accedere se all’ingresso avranno una temperatura superiore ai 37,5 gradi.

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Linee guida

 

Palestre: organizzazione e orari



Ogni palestra dovrà pianificare le attività il più possibile spingendo i clienti a prenotare il proprio ingresso (gli elenchi dei presenti dovranno essere conservati per 14 giorni). Negli spogliatoi e nelle docce i gestori dovranno organizzare gli spazi in modo che sia sempre garantita la distanza di almeno 1 metro tra i clienti; ad esempio si potranno adibire delle postazioni singole sfruttando delle barriere (con del plexiglass o del semplice nastro). Non solo. Mentre il distanziamento di almeno 1 metro dovrà essere garantito negli ambienti dove non si svolgono le attività fisiche o motorie, nei luoghi in cui ci si allena bisognerà adibire spazi tali da consentire un distanziamento di almeno 2 metri. Ciò significa che attrezzi e macchine saranno distribuiti a grande distanza e l’accesso ad ognuno di essi regolamentato con dei turni di prenotazione.

Particolare attenzione andrà riservata anche agli ingressi. Qui infatti, proprio come per le altre attività che hanno rialzato le serrande il 18 maggio,  dovranno esser installati dispenser con gel igienizzanti per disinfettare le mani e soprattutto delle indicazioni chiare sulle regole da rispettare all’ingresso: su tutte, l’obbligo di indossare le mascherine tanto per i clienti quanto per il personale. La mascherina però potrà essere tolta durante lo svolgimento dell’attività sportiva-motoria.

 

Igienizzazione degli attrezzi



Attrezzi e macchine dovranno essere disinfettati dopo ogni utilizzo e quelli che non possono essere disinfettati non dovranno essere utilizzati. In generale tutti gli ambienti andranno puliti e disinfettati più volte al giorno mentre gli spogliatoi (armadietti compresi) dovranno subire lo stesso trattamento a fine giornata. Per gli utenti sarà invece obbligatorio usare calzature apposite riservate per la palestra e non dovranno condividere alcunché con altri utenti: borracce, asciugamani e altri oggetti personali. Inoltre all’interno degli armadietti presenti negli spogliatoi non si potranno lasciare direttamente indumenti o oggetti personali, questi andranno riposti in borse personali o sacchetti forniti dalla palestra. I gestori delle palestre dovranno anche garantire un’adeguata aerazione dei locali (sia naturali che con impianti appositi). Le procedure sono molto dettagliate e sono descritte nel testo pubblicato il 16 maggio.

 

Piscine: organizzazione e orari



Per quanto riguarda le piscine invece, fatto salvo l’ormai ovvio obbligo di usare le mascherine in ambienti chiusi (ingresso, reception, spogliatoi, servizi) e all’aperto dove non è garantita la distanza di un metro, sarà necessario che le attrezzature  (sedie, lettini e ombrelloni) vengano disinfettate ad ogni cambio di persona o nucleo familiare e che siano ad almeno un metro e mezzo da altre persone se non utilizzate. Saranno però vietate manifestazioni, eventi e feste e non si potrà nemmeno accedere alle tribune. Inoltre le vasche normalmente usate per sport e giochi acquatici dovranno essere convertite per la sola balneazione (ma via libera alle vasche «torrente», «toboga» e «scivoli morbidi» nel caso in cui i gestori possano garantire i requisiti di distanziamento fisico e di igiene). Anche in questo caso i gestori dovranno occuparsi di programmare le attività e regolamentare le presenze per favorire il rispetto del distanziamento di almeno 1 metro tra le persone (eccetto i nuclei conviventi).

All’interno delle vasche e nelle aree predisposte per prendere il sole invece ci dovranno essere almeno 7 metri quadrati di superficie a persona. Per questo si consiglia vivamente di privilegiare l’accesso alle piscine su prenotazione (anche qui i gestori dovranno conservare per 14 giorni l’elenco delle presenze). Proprio come per le palestre negli spogliatoi e nelle docce gli spazi andranno organizzati in funzione del distanziamento di almeno 1 metro.

 

Igiene nelle piscine



Dispenser con soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani dovranno essere installate in diversi punti della struttura, soprattutto all’ingresso e negli spogliati. Qui, indumenti ed oggetti personali, come per le palestre, potranno restare negli armadietti ma solo all’interno di borse personali o sacchetti forniti dai gestori. Questi ultimi dovranno anche garantire regolare e frequente pulizia con disinfezione di aree comuni, spogliatoi, cabine docce, servizi e attrezzature (anche galleggianti). Inoltre l’intera struttura andrà sanificata a fine giornata.
Per quanto riguarda i clienti valgono le norme igieniche di sempre: doccia con il sapone prima di entrare in acqua; obbligo della cuffia; divieto di sputare, soffiarsi il naso e urinare in acqua e pannolini contenitivo per i bambini molto piccoli.
Come per gli impianti di areazione, all’interno del testo sono inoltre stabilite delle regole precise per quanto riguarda i trattamenti dell’acqua nelle vasche e alle analisi da compiere per monitorarle.

 
 
 
 

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