Cassino, la Fca si ferma di nuovo. L'allarme dei sindacati: «L'indotto è allo stremo»

Cassino, la Fca si ferma di nuovo. L'allarme dei sindacati: «L'indotto è allo stremo»
di Domenico Tortolano
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Venerdì 22 Maggio 2020, 09:55 - Ultimo aggiornamento: 23 Maggio, 09:26

E’ la peggiore crisi degli ultimi trenta anni quella che si registra nel settore automotive con oltre diecimila lavoratori in cassa integrazione e con salari ridotti. Tutto a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid. L’allarme dei sindacati rappresenta il segnale delle difficoltà che stanno vivendo le fabbriche dell’indotto collegate alla produzione dello stabilimento Fiat Chrysler di Cassino.

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Esaurite le nove settimane di cig in deroga concesse dal Governo e terminate il 13 maggio scorso, ora sono state deliberate altre nove settimane divise in due gruppi, le prime di cinque tra maggio e giugno, le altre quattro tra settembre ed ottobre. Rimane scoperto il mese di luglio. Tutto dipenderà dal mercato dell’auto, attualmente ai livelli minimi.
Ieri sono terminati i tre giorni di lavoro per produrre circa 600 vetture tra Giulia e Stelvio e da oggi scatta la cassa da Covid che durerà fino al prossimo 14 giugno. Poi dal 15 al 30 giugno sarà cassa ordinaria. La direzione aziendale dello stabilimento Fca ha comunicato alle organizzazioni sindacali un ulteriore periodo di chiusura per tutto lo stabilimento, dal 15 al 30 giugno.
 
 Per tale periodo, Fca utilizzerà la Cassa Integrazione Ordinaria. Mentre, fino al 14 giugno, si farà ricorso alla cassa integrazione prevista dal decreto-legge 18/2020 (decreto “Cura Italia”), per sospensione o riduzione dell’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza Covid-19, in cui l’azienda non è tenuta a darne comunicazione preventiva, ma soltanto eventuali giorni lavorativi.

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A luglio si potrebbe lavorare solo per pochi giorni, ancora da definire, se arriveranno ordini dai concessionari, e poi sarà cassa integrazione per tutto il mese fino a ricollegarsi con le tre settimane di ferie di agosto. Tra settembre e ottobre Fca potrebbe utilizzare le restanti quattro settimane di cig per covid. E a rischio rimangono poi i mesi di novembre e dicembre.

Slittano gli investimenti - Insomma un 2020 drammatico. Perché la crisi da Covid farà slittare il programma di Fca relativo all’investimento di 800 milioni per Cassino e le produzioni ibride di Giulia e Suv Stelvio ma soprattutto ritarderà l’avvio del Suv Maserati. Insomma il tutto sarà rimandato al 2021 con esito preoccupante per le aziende dell’indotto, soprattutto per quelle piccole. Sono mesi senza commesse per le mancate produzioni dei modelli Alfa Romeo.

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Dice il segretario di Fim Cisl Mirko Marsella: «La situazione è molto preoccupante. Ora bisogna incentivare gli acquisti, come la rottamazione, per attrarre i compratori di auto di Fca. Altrimenti sarà un anno tragico per l’economia del nostro territorio. L’indotto è allo stremo. Un anno con solo cassa integrazione è un danno per lavoratori e famiglie».

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