In spiaggia con i nastri rossi e bianchi: l'installazione artistica del 2013 che oggi si rivela profetica

In spiaggia con i nastri rossi e bianchi: l'installazione artistica del 2013 che oggi si rivela profetica
di Filippo Bernardi
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Venerdì 22 Maggio 2020, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 21:59

Il nastro rosso e bianco delimita gli spazi e l'arenile è suddiviso in tanti quadrati identici e distanti circa un metro l'uno dall'altro. A prima vista non ci sono dubbi: sembra uno di quei rendering su come andremo in spiaggia in questa estate di Coronavirus. Ma la realtà è diversa: le immagini risalgono al 2013 e ritraggono una installazione artistica realizzata a Viareggio. Un'opera d'arte che all'improvviso si è rivelata profetica. 

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L'autore è Carlo Galli, classe 1981, nato a Pietrasanta e residente a Milano. Si dice spesso che gli artisti anticipino quello che succede nel mondo e questo caso sembra confermarlo. I trenta quadrati tracciati con il nastro sulla sabbia coprono una vasta area della spiaggia della Lecciona, un segmento di costa toscana incontaminato lungo cinque chilometri, a sud della Versilia. Il tema alla base del progetto è quello della proprietà privata e dell'invasione degli ambienti naturali, ma quel che ispira davvero Carlo Galli nell'estate del 2013 è la voglia di osservare le reazioni dei bagnanti. È un sabato di agosto e i curiosi sono tanti. Scattano foto, girano filmati. Ma nessuno si azzarda a valicare quei labili confini biancorossi. C'è chi pensa a una protezione per delle uova di tartaruga, chi a un'indagine di polizia, chi a un percorso per chissà quale sport.  
 

 
(foto di Francesca Cirilli)

«Nessuno - ammette lo stesso artista, raggiunto al telefono mentre trascorre il suo lockdown a Lubiana - arrivò a immaginare lo scenario di una epidemia». Eppure quest'anno qualcosa di molto simile accadrà davvero su tutte le spiagge, comprese quelle libere. E allora ecco tornare, e di certo non è un caso, anche il tema alla base del suo lavoro: «Quello di un ambiente naturale che all'improvviso diventa non più così accessibile». 

L'emergenza di questo 2020 ha arricchito di nuovo significato l'opera di Carlo Galli, riscoperta da un curatore d'arte toscano e poi rimbalzata sui social. L'autore, da Lubiana, è il primo a sembrarne felicemente sorpreso. Oggi lavora ad altri progetti, ispirati al valore del successo e alla sua mutevolezza. Ne è un esempio "Moira", esposto a Tokyo. L'epidemia non gli ha permesso di volare in Giappone e ha bloccato l'inaugurazione della mostra che però è visitabile virtualmente a questo link. Carlo Galli ha un anche un sito internet (carlogalli.it) e un profilo Instagram (carlogalli81) dove pubbblica le foto delle sue opere. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

'Moira' @3331artschiyoda Washi paper tape on wall Mt art project with @mtmaskingtape @tape.that @felixrodewaldt

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