Mai come in questo periodo di calma piatta e forzato immobilismo, si moltiplicano sul web finestre sulla fotografia: concorsi, inchieste, community di operatori del settore, lavori di videomaker, nuove piattaforme dove potersi confrontare attraverso l’immagine raccontando ciò che sta accadendo.
Su LifeFramer.com si può partecipare a Photography Competition; cliccando su PhMuseum.com si partecipa ad Inside, concorso tematico su famiglia, casa e Community. Nikon invece propone il Nikon Master Director come segno di solisarietà ai filmaker italiani in questo momento di pandemia. E ancora Photoplacegallery.com ha creato una piattaforma dove assemblare ritratti di videoisolamento mentre Spazio Ginko propone Ginko Raw Edition 2020, terza edizione del concorso europeo di fotografia.
E ora è online anche The Covid-19 Visual Project. A Time of Distance, piattaforma che propone di essere un archivio permanente in costante aggiornamento sulla pandemia da coronavirus e che, attraverso i linguaggi del visual narrative (foto, video, testi, suoni), ne documenta le conseguenze sulla vita di milioni persone nel mondo (tutte le foto pubblicate qui fanno parte di The Covid-19 Visual Project. A Time of Distance n.d.r.).
La piattaforma viene continuamente aggiornata fino a che non sarà trovato un vaccino per il Covid-19.
I contenuti sono organizzati in capitoli tematici, sviluppati attraverso progetti d’autore commissionati da Cortona On The Move. Fotografi e videomaker di fama mondiale, in Italia e nel mondo partecipano alla esposizione temporanea, a rotazione, di progetti indipendenti fotografici e video. Tra le altre, c’è una sezione dedicata alla comunicazione social e una a servizi giornalistici pubblicati sulla stampa internazionale.
«La linea narrativa principale - dicono gli organizzatori - è costituita dalle storie che fotografi e videomaker internazionali racconteranno su questo periodo di crisi, concentrandosi su temi come l’emergenza sanitaria, il contraccolpo economico, le conseguenze sociali e individuali. Progetti commissionati dal festival internazionale di visual narrative Cortona On The Move che, come operatore culturale, sente l’esigenza e allo stesso tempo la responsabilità di raccontare questo periodo storico che lascerà un segno indelebile nelle società contemporanee e future».
La visione parte dall’Italia per allargarsi al mondo. Online sulla piattaforma troviamo: Covid on Scene di Alex Majoli «un racconto dell’Italia da nord a sud durante il lockdown - spiegano i responsabili -. C’è il lavoro di Simon Norfolk ed Edoardo Delille che con Lost Capital e Silenzio indagano la bellezza in una Londra e una Firenze deserte; la prima parte di un ampio lavoro di Gideon Mendel che, ancora da Londra, narra i cambiamenti nella vita delle persone fuori e dentro casa; il progetti video Afuera, attraverso cui il visual artist Luis Cobelo getta da un terrazzo uno sguardo a 180 gradi sul lockdown di Barcellona; Sill air in cui Harsha Vadlamani rappresenta la fase di distanziamento personale in India; COndiVIDendo 19 di Mattia Crocetti: un progetto di ritratto collaborativo con italiani a casa durante il lockdown». E ancora Gabriele Galimberti che con Support Local Business avvia la riflessione sulle conseguenze economiche del Covid-19 attraverso le storie di rivincita dei negozi di prossimità; Next stop, in cui Daniele Ratti fotografa le autostrade e gli autogrill italiani svuotati dalla pandemia e sempre in Italia Mattia Balsamini e Raffaele Panizza raccontano le realtà del Made in Italy riconvertite in produzioni sanitarie e medicali per ovviare alle esigenze dell’emergenza sanitaria. Tra gli artisti che contribuiranno alla piattaforma nelle prossime settimane e nei prossimi mesi: Carolina Arantes (Francia), Nanna Heitmann (Russia) Jerome Sessini (Francia), Hahn&Hartung (Germania), Gaia Squarci (USA), Paolo Woods (Italia), Daniel Etter (Germania), Alba Zari (Italia), Mattia Crocetti (Italia), Mashid Mohadjerin (Belgio), Silvia Bigi (Italia), Michele Spatari (Sudafrica).
L’open call per i visual artist, che ha aperto il 18 maggio, è realizzata in partnership con LensCulture, una delle più grandi comunità online della fotografia contemporanea, allo scopo di raggiungere tanti luoghi del mondo.
Ma The COVID-19 Visual Project. A Time of Distance sarà un archivio composto non solo da immagini d’autore: «La pandemia da Covid-19 - si legge sul sito della piattaforma - è al centro dell’attenzione di milioni di cittadini e di decine di migliaia testate giornalistiche in tutto il mondo.
La piattaforma dedica spazio a questo universo narrativo attraverso due sezioni distinte: social network con immagini iconiche tratte da Instagram e Media con i servizi di rilievo usciti sulle testate internazionali. Per entrambe le sezioni i contenuti saranno selezionati e costantemente aggiornati». La fotografia come arte di “avvicinamento” all’attualità, quindi: citando un pensiero del grande Robert Capa: «Se le tue foto non sono abbastanza buone, non sei abbastanza vicino».
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