Moda e Covid-19: per gli esperti il fashion renting è la soluzione contro la crisi commerciale

Fashion renting_credits Facebook
di Gustavo Marco Cipolla
4 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Maggio 2020, 12:24 - Ultimo aggiornamento: 12:25

Moda e crisi commerciale causata dal Covid-19, aspettando l’estate. Abiti e accessori invenduti fino alla riapertura degli store e quel desiderio di shopping che, dopo mesi di reclusione, è più vivo che mai negli animi dei modaioli. Ma la soluzione c’è e, secondo gli esperti, è dietro l’angolo. Anzi, arriva direttamente a casa per i fanatici degli acquisti online con capi disinfettati in lavanderie specializzate e certificate, palesandosi addirittura a domicilio, evitando gli assembramenti e le file interminabili fuori dai negozi. I vantaggi? Prezzi modici e contenuti alla portata di tutti, rispetto dell’ambiente e un’attenzione particolare a quegli outfit, inclusi i wedding dress, che sono impolverati in magazzino, ma restano ancora di tendenza. Per affrontare la prossima Fase 3 il noleggio dei capi, grazie al fashion renting, sembra essere l’ultima frontiera “green” e sostenibile in fatto di stile. Senza muoversi dal divano, rispettando le norme igieniche e curando idealmente le fobie degli ipocondriaci, ancora spaventati dal probabile contagio del virus. 
 

 


Maura Franchi, docente di Sociologia dei consumi all’Università di Parma, sostiene «il costo sarà più importante in relazione al generale impoverimento previsto, ma emergerà soprattutto una diversa domanda di abbigliamento che risponderà più al comfort che alla voglia di ostentare marchi o griffe. La prima preoccupazione sarà quella economica, la seconda riguarderà la sicurezza. Per questo motivo, nel clima attuale non desideriamo andare in giro a provare vestiti che, per definizione, possono essere stati indossati da altre persone». Il fashion system si unisce con lo scopo di garantire le opportune tutele a consumatori e lavoratori, ripartendo e scendendo in campo contro le sfide lanciate dall'inattesa pandemia e le conseguenti perdite di business che hanno colpito l’industria tessile e i suoi derivati. L’ultima trovata è il personal shopper digitale che offre consigli trendy in videocall tramite una vetrina sul web. In base a quanto emerge da uno studio condotto dalla società di consulenza McKinsey & Company, le entrate mondiali nel comparto della moda registreranno una contrazione del 27-30%, se comparate allo scorso anno. Due i quesiti a cui dare risposta per tranquillizzare acquirenti e imprenditori secondo Fashion United: come sanificare indumenti e camerini in seguito ad ogni prova? Come reagire di fronte alle ingenti quantità di prodotti presenti sugli scaffali dei centri multibrand e delle boutique chiusi per gli ovvi motivi dovuti all’urgenza sanitaria? «In questo momento il fashion renting permette di soddisfare il proprio bisogno di indossare nuovi look in totale sicurezza. Con le lunghe settimane trascorse nelle proprie abitazioni, tutti abbiamo voglia di togliere la tuta e optare per un bel vestito in grado di farci stare meglio, aiutandoci a tornare alla normalità», spiega Caterina Maestro, fondatrice della startup milanese “Dress You Can”, tra le prime ad aver intuito il valore di un fenomeno nato negli States e che oggi spopola nello Stivale. Il noleggio, inoltre, è un ottimo sostegno per contingentare l’afflusso di clienti che, magari privi di mascherina e delle dovute precauzioni, si accalcherebbero davanti all’ingresso dei punti vendita, mettendo a repentaglio la propria salute e quella degli altri nell'attuale e nuova situazione di "semi-libertà" vigilata. Sul ritorno allo shopping dà alcuni consigli anche l’accademica Chiara Mauri, studiosa di Marketing and Sales presso la SDA Bocconi School of Management: «L’e-commerce, già in ascesa del 19% medio annuo nel nostro Paese dal 2015 al 2020, ha fatto un ulteriore balzo in avanti. In una situazione di commercio al dettaglio tendenzialmente stabile (+1,1% di media annuale negli stessi anni), i negozi fisici stavano già perdendo terreno». Il renting per i fashionistas può sembrare una temporanea prospettiva di vita, così come lo sharing gratuito di t-shirt, scarpe e borse da scambiare con amici, amiche, congiunti e "affetti stabili", senza spendere cifre da capogiro. Però il sogno di rimettere a soqquadro un camerino continua ad essere un ludico e auspicabile momento di incontenibile felicità. E, dopo aver fatto impazzire con le proprie assurde richieste il commesso di turno, è sempre nel cuore degli amanti delle compere live. Perché pure un concerto rock senza fan in delirio sotto il palco non ha lo stesso effetto, ma in modo virtuale allieta il tempo che passa, offrendo (si spera provvisoriamente) l'opportunità di ascoltare in streaming tanta buona musica.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA