"Discarica di Cerreto, il Governo revochi l'ampliamento".
Il ricorso del Comune di Roccasecca

"Discarica di Cerreto, il Governo revochi l'ampliamento". Il ricorso del Comune di Roccasecca
di Vincenzo Caramadre
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Giovedì 21 Maggio 2020, 07:59
“Il Governo torni sui suoi passi e revochi l’ampliamento della discarica di Roccasecca”. Ad affermarlo è il sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco, il quale ha chiesto formalmente al Governo l'autotutela per la revoca dell’atto con il quale, il 22 aprile scorso, sono stati dilatati i tempi (fino al 31 dicembre 2010) e le capacità di utilizzo (fino al 16 metri e mezzo di altezza) del sito di Cerreto.
In queste ore proprio il sindaco di Roccasecca Sacco ha ricevuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri tutto il fascicolo relativo alla decisione assunta lo scosto aprile, dove si evince che il mancato ampliamento della discarica di Roccasecca, in piena emergenza sanitaria da Civid -19, avrebbe potuto mettere a repentaglio l’intero sistema di gestione dei rifiuti nella Regione Lazio.
E’ quanto emerge dal carteggio tra la Regione Lazio, con una lettera inviata dal Presidente Nicola Zingaretti, e il Governo guidato dal Premier Giuseppe Conte. A rendere noti i documenti che hanno dato il disco verde alla discarica gestita dalla Mad è stato proprio il sindaco di Roccasecca.
“La difficile emergenza che stiamo vivendo - si legge in una lettere inviata dal presidente Zingaretti al premier Conte - comporta, purtroppo, anche gravi conseguenze sulla gestione dei rifiuti, con un pericoloso sovraccarico dell’impianti di smaltimento esistenti, dovuto al blocco delle spedizioni transfrontaliere di rifiuti e un sovraccarico dei rifiuti indifferenziati da inviare direttamente in discarica.
Al fine di evitare manipolazione degli stessi, come indicato dall’Istituto di Superiore di sanità e dall’Ispra, è pertanto fondamentale - si legge sempre nella missiva di Zingaretti - che la richiesta della Regione, già anticipata in via istruttoria dai competenti dipartimento per il coordinamento amministrativo, sia esaminata è prontamente valutata nel corso della prossima riunione utile del Consiglio di Ministri”.
Con queste motivazioni agli inizi dello scorso mese di aprile la Regione Lazio ha chiesto la revoca della delibera del Consiglio dei Ministri risalente al 7 marzo 2019.
Quando, sulla scorta dei pareri negativi arrivati dal Ministero dei Beni Ambientali, era stata accolta la limitazione, proposta proprio dal Comune di Roccasecca, alla capacità di stoccaggio (14 metri di altezza) e la durata (14 mesi di attività che sarebbero scaduti in questi giorni), della discarica Mad di Roccasecca.
“L’ampliamento della discarica di Roccasecca? E' una condanna senza appello per il territorio. Se a distanza di un anno si è reso necessario chiedere al Governo di rivedere il provvedimento, non è per il Covid 19, ma perché la Regione non è stata in grado di trovare soluzioni.
Se Roma - ha detto Sacco - non ha una discarica da anni è perché la Regione non è in grado di superare le resistenze campanilistiche dell’amministrazione capitolina, o forse non vuole superarle trattandosi della capitale amministrata dallo stesso partito con cui oggi governa.
Nel Lazio ci sono anche altre discariche con volumetrie disponibili e che non era necessario chiedere al Governo di annullare un proprio provvedimento in deroga. Insomma se la scelta di sacrificare ancora una volta la città che ha dato i natali a San Tommaso d’Aquino mi rammarica, quella missiva mi offende. Come uomo, come padre e come cittadino”.
Ma il sindaco Sacco chiede al Governo l’immediata trattazione dell’atto di autotutela e annuncia un nuovo ricorso. “Attendiamo la convocazione della conferenza dei servizi per valutare l’atto di autotutela proposto al Governo, ma non ci fermeremo: è pronto il ricorso al Tar”.
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