​Giuseppe Conte: «Palestre aperte dal 25, i cinema dal 15/6. Rischio calcolato, ma si potrà ancora chiudere»

Giuseppe Conte: «Palestre aperte dal 25, i cinema dal 15/6. Rischio calcolato, ma si potrà ancora chiudere»
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Sabato 16 Maggio 2020, 19:04 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 08:44

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha parlato in conferenza-stampa stasera per fare il punto sulla Fase 2 dell'emergenza coronavirus: «Gli sforzi collettivi hanno dato i risultati attesi. Affrontiamo un rischio calcolato. Da lunedì riprende la vita sociale e riprendono gli incontri con gli amici. I dati delle curve epidemiologiche sono incoraggianti. Lo Stato monitora e potrà stringere di nuovo. Siamo nella condizione di affrontare la Fase 2 con fiducia ma anche con senso di responsabilità. Piscine e palestre aperte di nuovo dal 25 maggio. I cinema e i teatri potranno riaprire dal 15 giugno».

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La mascherina. «Raccomandiamo di portare sempre la mascherina, di metterla sempre al chiuso ma anche all'aperto se non c'è possibilità di rispettare le distanze. Affrontiamo la fase 2 con voglia di ricominciare ma con prudenza. Dal 18 maggio non ci saranno le autocertificazioni, ma resterà il divieto di assembramenti e distanza di un metro»

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Il rischio e il calcio. «I nostri principi sono sempre gli stessi: tutela della salute e della vita dei cittadini, principi non negoziabili ma dobbiamo declinarli in modo diverso in questa fase. Il rischio che la curva possa risalire dobbiamo accettarlo altrimenti non potremo mai ripartire, dovremmo aspettare la scoperta e la distribuzione del vaccino ma non ce lo possiamo permettere. Il campionato di calcio? Serve garanzia di massima sicurezza che ora manca».
 


 

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Intanto è positiva la situazione in Italia, nella settimana delle prime riaperture con la ripresa dell'attività lavorativa, secondo i dati della Cabina di regia ministero della Salute-Iss-Regioni sul monitoraggio della diffusione di Codiv-19 in Italia. «Le misure di lock-down in Italia - evidenziano le conclusioni del report settimanale - hanno effettivamente permesso un controllo dell'infezione da Covid-19 sul territorio nazionale, pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus con incidenza molto diversa nelle 21 Regioni e province autonome». «Rimangono segnali di trasmissione - si legge - con focolai nuovi segnalati che descrivono una situazione epidemiologicamente fluida in molte regioni italiane.
Questo richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l'igiene individuale e il distanziamento fisico». E inoltre, «è necessario un rapido rafforzamento dei servizi territoriali per la prevenzione e la risposta a Covid-19 per fronteggiare eventuali recrudescenze epidemiche durante la fase di transizione». In 18 Regioni/PA si rileva una «bassa probabilità di aumento di trasmissione ed un basso impatto sui servizi assistenziali». Fra queste, ci sono 10 Regione/PA «con un'incidenza settimanale bassa e intermedia-bassa, in cui il lock-down ha impedito il diffondersi dell'infezione; 8 ad incidenza alta e intermedia-alta, con una situazione complessa ma controllata». In 6 Regioni si segnala «una situazione epidemiologica in evoluzione e fluida per la presenza di focolai di trasmissione da monitorare con attenzione».

 

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Nel dettaglio, la situazione è in evoluzione in Molise e Umbria. Il Molise, nella settimana 4-10 maggio, è passato «da una classificazione bassa a moderata, a causa di un focolaio di trasmissione identificato sul territorio e attualmente in fase di controllo, senza segnali di sovraccarico delle strutture assistenziali». In Umbria, la classificazione settimanale è passata «da bassa a moderata per un aumento nel numero di casi e un Rt maggiore di 1, ma »in un contesto ancora con una ridotta numerosità di casi segnalati e che, dunque, non desta una particolare allerta«. Diversa la situazione in Lombardia. Qui, spiega il report della Cabina di regia, la classificazione settimanale è »moderata, ma si assiste ad una riduzione dei segnali di sovraccarico dei servizi sanitari«. In questa Regione, però, »rimane elevato il numero di nuovi casi segnalati ogni settimana seppur in diminuzione«.
 

 

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