Lazio, le regole per la riapertura: nei ristoranti meno di un metro fra i tavoli con il plexiglass

Lazio, nei ristoranti meno di un metro fra i tavoli se si adottano le barriere in plexiglass
di Rosario Dimito
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Sabato 16 Maggio 2020, 14:22 - Ultimo aggiornamento: 16:10

Per gli esercizi commerciali di abbigliamento e calzature «è consentita l’apertura al pubblico di tutti gli esercizi di vendita di abbigliamento e calzature, con esclusione degli esercizi e delle attività localizzati in aree o spazi aperti al pubblico in cui è vietato o interdetto l’accesso ai sensi delle disposizioni in vigore, nel rispetto della normativa vigente in tema di sicurezza sanitaria, con particolare riferimento alle misure di sanificazione e igienizzazione dei locali, dispositivi di protezione individuale per i lavoratori e distanziamento interpersonale». E’ quanto si legge nel documento della Regione Lazio sulle riaperture dei negozi. La Regione ha approntato sette vademecum per le riaperture di lunedì 18 relativi ai negozi di abbigliamento e calzature, acconciatori, centri commerciali, centri estetici, commercio al dettagli in sede, commercio su aree pubbliche, bar e ristoranti.



«Gestore e addetti devono indossare la mascherina per tutto il tempo di permanenza nei locali e mantenere, ove possibile, un distanziamento interpersonale di almeno un metro» prosegue il vademecum sui abbliamento e calzature. «I lavoratori devono adottare tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani, per le quali è raccomandato un lavaggio frequente con acqua e sapone o altri prodotti igienizzanti». 

Per quanto riguarda gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e delle attività artigianali, «ogni locale deve prevedere una corretta distribuzione dei tavoli e dei posti a sedere in modo da garantire sempre il distanziamento interpersonale preferibilmente di almeno 1 metro e mezzo, comunque non inferiore ad almeno 1 metro. Il distanziamento può essere inferiore se si adottano opportune misure organizzative come, ad esempio, le barriere divisorie fra i tavoli e/o fra le sedute, tenendo comunque conto del passaggio del personale di sala e fermo restando il divieto di assembramento. Le persone conviventi (e in generale le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale) possono sedere a una distanza inferiore da quella indicata per gli altri clienti. Le barriere di separazione, così come i tavoli e le sedute, devono essere igienizzati ad ogni cambio di clienti».
 

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