Anche la fede si prepara alla fase 2. La Diocesi ha elaborato una serie di indicazioni (foto in basso) che il vescovo ha inviato a tutti, con tanto di manifesto da mettere in bella vista. «Ci stiamo attrezzando anche noi. La Diocesi – dice don Emanuele Germani, direttore dell’ufficio comunicazioni sociali e ufficio stampa - ha messo a disposizione di tutte le parrocchie igienizzanti e una colonnina con il gel da collocare in tutte le chiese. Ci saranno volontari e collaboratori di ogni parroco che staranno all’ingresso».
Non saranno capienti come prima. Il numero dei fedeli che è possibile accogliere uscirà in base all’ampiezza della chiesa e ai banchi disponibili». Perché bisogna stare a un metro di distanza. L’indicazione del vescovo è quella di segnare i posti con un adesivo. «Ad esempio nella mia parrocchia, a Villanova – continua don Emanuele - ho 110 posti disponibili a fronte di 400, mentre a La Quercia ce ne sono 200. Sarebbero 250 ma è uscita ora la norma del ministero per cui in ambienti chiusi in oltre 200 non si può stare. Ogni parrocchia si fa il suo calcolo».
All’interno sarà consentito avere un organista e un cantore sì, ma non il coro. Al termine di ogni celebrazione ci sarà la pulizia. Chi dispone di spazi esterni, potrà celebrare la Messa anche all’aperto. Ovviamente in alcun caso sarà consentito l’accesso a chi ha sintomi influenzali. Si entra con la mascherina, il segno di pace è ancora sospeso e non si passerà per raccogliere le offerte: per chi vuole, ci sarà uno spazio apposito dove lasciarle. In sacrestia entra solo il sacerdote.
«Chiediamo fin d’ora la collaborazione di volontari laici che, alle porte delle chiese – spiega il vescovo - controllino l’afflusso dei fedeli. È importante fare attenzione a tutte le indicazioni date, per il rispetto nostro e degli altri. A tutti un cordiale, fraterno saluto e la benedizione del Signore».
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