“Virtual Stage”, lo Spettacolo rinasce tra musica e teatro l'online a tutta arte

Alcuni degli artisti partecipanti a "Virtual Stage"
di Leonardo Jattarelli
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Giovedì 14 Maggio 2020, 15:53 - Ultimo aggiornamento: 19:21
Non solo musica ma anche teatro, danza e, tra non molto, ampio spazio a letteratura, poesia, incontri tematici. E’ questo il nuovo, grande palcoscenico di Virtual Stage che vuole rispondere nell’immediato a tutti gli operatori dello Spettacolo per l’emergenza Covid-19, ma che si protrarrà anche oltre. Una piattaforma online che consente al pubblico di tornare a godere dell’offerta culturale e ai professionisti del settore di poter lavorare e sostentarsi.

Il progetto nasce dalla passione del manager Vincenzo La Gioia, 46 anni, che con la sua agenzia Stilnovo ha dato il via al progetto di Virtual Stage cresciuto rapidamente durante il lockdown, riscontrando l’interesse di centinaia di operatori culturali rimasti orfani di un palco. La Gioia, pugliese di origine e romano di adozione, è manager musical, sceneggiatore, autore, drammaturgo, giornalista e critico culturale. Si è formato con Vincenzo Cerami per la sceneggiatura e successivamente ha esplorato gli altri linguaggi del cinema e della tv fiction partecipando a diverse serie e produzioni. Di recente ha collaborato con diverse rassegne jazz come “Jazz food and wine” di Perugia e “Acustica: musica in purezza” per la Cantina Museo del Consorzio Primitivo di Manduria.


«Il mio lavoro - spiega - si svolge da anni al fianco di una maggioranza di operatori dello spettacolo, che secondo le ultime stime conta oltre centomila addetti, priva dei grandi palcoscenici, delle dirette televisive e dei salotti mediatici. Artigiani della cultura che lavorano ogni giorno per una vita decorosa. L’emergenza Covid-19 li ha messi a dura prova».
Migliaia gli spettacoli cancellati, date saltate, viaggi rinviati...
«Nessun aspetto della nostra esistenza rimane indenne ai disastri prodotti dalla pandemia. Abbiamo visto nel giro di qualche ora scomparire eventi pianificati da mesi, cancellare rassegne e festival, annullare tutte le programmazioni che risultano rinviate a data da destinarsi. Economicamente un disastro per i professionisti del settore, poiché soprattutto da concerti e spettacoli dal vivo deriva il nostro sostentamento».

Cosa offre il suo Virtual Stage?
«Proponiamo una soluzione per tutti gli artisti; la possibilità cioè di rimettersi in gioco con professionalità e dignità potendo usufruire di una retribuzione. Partiamo con musica, teatro e danza, ma l’obiettivo è quello di arrivare anche ad altre forme d’arte quali poesia, letteratura, pittura, scultura. E non solo con spettacoli, anche con seminari, lezioni e altri contenuti legati al mondo della cultura».
Tra i primissimi artisti che hanno sottoscritto l’abbonamento, Gianluca Petrella, Marco Rinalduzzi, Giovanna Famulari, Riccardo Arrighini, Nico Gori, Riccardo Fassi, Michela Lombardi, Maurizio Rolli, Francesco Cusa, Antonella Vitale, Giulio Gentile, Andrea Tofanelli, Alessandro Gwis, Cristiana Castelli, Massimo Coppola, Tupa Ruja, Enrico Olivanti, Eleonora Bianchini, Federica Zammarchi, Davide Alivernini, Anita Camarella e Davide Facchini.
Qual è il meccanismo di partecipazione a Virtual Stage?
«Gli utenti della nostra piattaforma possono acquistare abbonamenti mensili a prezzi vantaggiosi, dai 15 ai 20 euro a seconda del numero di spettacoli ai quali si vuole assistere, dieci o venti performance, e fruirne online in on demand come già avviene per le piattaforme dedicate al cinema. Il catalogo è in continua crescita e offre spettacoli nuovi, progettati ad hoc per la piattaforma da professionisti del settore. Questi sono i nostri indirizzi:
il sito Virtual Stage: https://www.patreon.com/StilnovoVirtualStage. Su Facebook: https://www.facebook.com/virtualstage.fb/. Su YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCpKFNLjlWfBFaXXyzWmJbzg».
E gli artisti potranno essere remunerati...
«Certamente. Virtual Stage nasce soprattutto per offrire una opportunità di lavoro in un periodo in cui non è possibile assembrare persone nei luoghi fisici della cultura. Ma non solo: il palco virtuale apre infatti un nuovo mercato, destinato a durare ben oltre l’emergenza, composto da tutte quelle persone che vivono in luoghi lontani dai centri di maggiore vitalità artistica e che anche in futuro, al prezzo di un caffè, potranno godere di uno spettacolo di qualità».
Magari nasceranno anche nuovi volti, nuovi musicisti, attori, autori
«Tutti i giovani potranno mettersi in evidenza e gli artisti già affermati avranno la possibilità di curare progetti nuovi, con un occhio all’avanguardia e alle novità tecnologiche. Insomma, su Virtual Stage c’è spazio anche per quelle forme d’arte, di espressione finora ritenute poco realizzabili nei circuiti tradizionali».
 
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