Nba, le star vogliono tornare in campo: tre le ipotesi

Nba, le star vogliono tornare in campo: tre le ipotesi
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Mercoledì 13 Maggio 2020, 10:43
Ci sono le trattative formali e ufficiali da una parte - quelle condotte dai massimi ufficiali di Nba e Nbpa - e poi ci sono quelle informali tra chi, è opinione di molti, esercita un potere - una sorta di lobby - molto influente: le superstar Nba. Secondo quanto riportato da Yahoo! Sport, infatti, alcuni tra i giocatori più rappresentativi della lega sono confrontati in una conference call voluta dal presidente della National Basketball Players Association, Chris Paul, per organizzare un fronte comune relativamente al possibile - forse probabile - ritorno in campo.

In call assieme a Paul si è riunito chi della Nba attuale, da LeBron James a Giannis Antetokounmpo, da Anthony Davis e Kevin Durant, ma anche Steph Curry, Russell Westbrook e Damian Lillard. Tutti d'accordo su una cosa: una volta ottenuto il via libera per tornare in palestra da parte della lega, c'è la volontà di tutti di ricominciare a giocare, ovviamente nelle massime condizioni di sicurezza. Che rappresenta dei giocatori - L'altronde i principali protagonisti dello «spettacolo» - sia un tassello importante nel processo che va verso la ripartizione e il completamento della stagione è confermato anche dal (presunto) sondaggio che la Nbpa stessa ha fatto fatto arrivare ai propri rappresentanti contenenti domande esplicite sulla volontà di tornare in campo.

Alcuni giocatori - da un debuttante come Ja Morant a un veteranissimo come Jared Dudley -  hanno manifestato la loro volontà: «Io voglio giocare», ha scritto la stellina di Memphis sui social, mentre un pò più prosaica (e pragmatica) la posizione del giocatore dei Lakers: «Al primo posto deve esserci la saluta - scrive su Twitter - ma non penso che tutti i giocatori sappiano cosa vorrebbe dire non tornare in campo: niente playoff, niente soldi dalle tv, nuovo contratto collettivo in vista l'anno prossimo ».
E ovviamente, fa capire Dudley, le condizioni di questo nuovo contratto collettivo sembrano più penalizzanti (come già minacciato da Adam Silver) per tutti i giocatori, tanto da spingere il veterano gialloviola a puntare tanto al cuore quanto al portafogli per convincere i suoi colleghi
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