Coronavirus, nomadi rom organizzano un funerale: esplode un focolaio di Covid a Campobasso

Coronavirus, nomadi rom organizzano un funerale: esplode un focolaio di Covid a Campobasso
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Lunedì 11 Maggio 2020, 18:44 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 18:21

Fino a oggi il Molise era stata la regione con meno contagi in assoluto. Ma da oggi rischia di non essere più così. Unuovo focolaio di coronavirus è stato scoperto per via di un funerale della comunità rom. Ci sarebbero 72 nuovi malati proprio tra le persone che hanno partecipato il 30 aprile scorso al funerale di un membro della comunità. E ora l'Unità di crisi regionale dovrà valutare il nuovo scenario relativo al cluster tra gli appartenenti alla comunità Rom di Campobasso che in poco più di due giorni ha fatto registrare decine di contagiati. Il focolaio sarebbe legato alla partecipazione, il 30 aprile scorso, a un rito funebre. Nei palazzi dove abitano alcuni dei rom, infatti, nessun altro risulterebbe contagiato.

Intanto il direttore generale dell'Azienda sanitaria regionale (Asrem) Oreste Florenzano, non esclude la possibilità di nuovi casi nella comunità. I risultati dei nuovi tamponi si conosceranno in giornata. Un binario doppio per i decisori regionali, anche in vista della possibilità di aperture differenziate dal 18 maggio nelle regioni dove il virus è stato meno aggressivo.

E il Molise, fino a pochi giorni fa, era tra queste. "Chi non ha rispettato le regole e chi non ha controllato si assume le proprie responsabilità. Quanto accaduto è di una gravità inaudita, troppe persone non hanno rispettato le regole e troppe erano quelle che avrebbero dovuto controllare
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IL COMUNICATO DEI ROM
"Noi 'Rom Abruzzesi' del Molise siamo più italiani di tanti cittadini molisani e certamente questo virus non l'abbiamo portato noi in Italia". Così, in una nota stampa, l'Opera nomadi del Molise interviene sulla vicenda del cluster di Campobasso con 60 contagiati da Covid-19 nella comunità di Campobasso.


«In queste ore - si legge nel documento - è scoppiata una scandalistica campagna di allarme verso le Comunità Rom che vivono in Molise da 600 anni, integrate nel tessuto urbano di cinque città e cittadine della nostra regione, fra cui i due capoluoghi di provincia. Nella confusione generale, sono state scritte molte imprecisioni, anche sulla Comunità Rom di Isernia, che non è legata, se non casualmente e molto raramente per via dell'antica comune origine, con quella di Campobasso, dove la grande emozione per il decesso di un anziano ha fatto commettere un serio errore alle famiglie Rom di quella città». Poi, il racconto di un episodio che si sarebbe verificato a Isernia dove «a un nostro giovane è stato impedito di entrare in un supermercato». Da qui, un appello al sindaco e al procuratore della Repubblica a "intervenire per questa ingiustizia". Infine, un 'richiamo' ai giornalisti: "non confondete le questioni e imparate a scrivere bene le notizie, perché potreste così invitare oggettivamente la gente all'odio e verso noi Rom ce ne è già abbastanza".

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