Il decreto rilancio annaspa: troppe richieste, la scure della Ragioneria

Il decreto rilancio annaspa: troppe richieste, la scure della Ragioneria
di Marco Conti
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Sabato 9 Maggio 2020, 12:36 - Ultimo aggiornamento: 12:40

Comporre il “decreto-rilancio” partendo dalle 766 pagine di proposte assemblate da palazzo Chigi con le richieste di ogni categoria e ministero, non è facile. Anche perché nessuno ha proposto coperture o si è preoccupato delle risorse. I 55 miliardi verranno spesi in deficit, ma c’è un limite e solo il rinvio dell’Imu per le imprese costa quasi 4 miliardi.

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Il compito più gravoso è ora sulle spalle della Ragioneria chiamato a mettere cifre accanto ad ogni possibile provvedimento. Una sorta di verifica dei costi che poi lascerà il passo alle scelte che farà la politica. I tempi si stanno oltremodo allungando e l’obiettivo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di chiudere in settimana rischia di svanire. 

A complicare la stesura l’intervento duro di Confindustria che ha messo il turno alle proteste di Italia Viva che continua a tenere sul filo il M5S e il suo ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Trovare un equilibrio tra L’assistenzialismo e le esigenze della categorie produttive non è facile e sbagliare un decreto da 55 miliardi i cui effetti dovrebbero arrivare sino all’entrata in funzione del Recovery Fund.

Il decreto liquidità, ora in Parlamento e alle prese con oltre mille emendamenti solo della maggioranza, lascia pensare che anche il decreto-rilancio possa subire lo stesso destino e quindi che si dovrà attendere il voto finale del Parlamento prima di avere qualche certezza.

 

 
 
 

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