Coronavirus, la parrocchia come frontiera. Don Gianni: «Ecco chi aiutiamo grazie a tanta solidarietà»

La parrocchia di Santa Domitilla
di Rita Cammarone
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Sabato 9 Maggio 2020, 07:30

«Dopo il Coronavirus, sarà un mondo più buono». Molto più di un auspicio, secondo don Gianni Toni, parroco di Santa Domitilla a Latina. Sacerdote dal 1980, è ora al “front-office” della povertà da Covid-19, ma anche della Latina solidale a cui rivolge un grazie infinito.

Don Gianni si mostra afflitto per la realtà emersa nel capoluogo pontino dove chi prima sbarcava il lunario alla meno peggio oggi non sa a che santo votarsi. «I poveri si vergognano di tendere la mano – afferma il parroco -. Una donna, vedova con tre figli di cui due minorenni, mi ha telefonato per chiedermi se potesse passare prima di pranzo a ritirare il pacco con i prodotti alimentari. Io le ho risposto che poteva venire nel pomeriggio. Ma lei mi ha detto: ‘Don Gianni, non ho nulla da mettere in tavola’. Ci sono rimasto male per non aver capito subito l’urgenza e allora le ho detto ‘vieni subito’. E così è stato. Preso il pacco, se ne è andata via piangendo di gioia. Prima del Covid faceva le pulizie, ma da quando è scoppiata l’emergenza non ha più potuto lavorare. La prossima bolletta non potrà pagarla».

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Non un caso isolato, purtroppo. Don Gianni racconta anche di un muratore, con tre figli di 9,7 e 3 anni, a cui ha fatto recapitare dieci litri di latte e un bagagliaio pieno di spesa. Lavorava in nero e con il lochdown è rimasto a casa. Così una ragazza madre. Anche lei lavorava in nero, presso un locale di Latina. «Sembrano situazioni inverosimili, invece stanno accadendo nella realtà. Sono prete da quarant’anni, provengono da una famiglia umile, ma mai mi sarei aspettato queste cose nel 2020», afferma don Gianni spiegando che le parrocchie in questa fase si trovano a fare da tramite per indirizzare le persone bisognose verso aiuti più strutturati gestiti dal Comune.

«In tanti - dice - non hanno idea di come muoversi, di come approcciarsi». Il parroco parallelamente alla nuova povertà di Latina registra una città solidale, sempre più solidale, che lo porta ad affermare che dopo il Covid arriverà una società migliore. «Se la nostra parrocchia sta aiutando le famiglie in difficoltà è perché la comunità risponde con generosità», spiega il sacerdote ringraziando per ogni singolo contributo in denaro e in donazioni di beni di prima necessità. Don Gianni nella cassetta delle offerte ha trovato anche pochi euro avvolti in un biglietto con su scritto "Mi dispiace, è tutto ciò che posso dare ma sono convinta che lei potrà aiutare chi ha più bisogno di me...”.«Mi sono commosso», confida il sacerdote in merito all’anonimo gesto di straordinario valore umano. Attorno alla chiesa Santa Domitilla si muove un esercito armato di solidarietà, quella in cui crede don Gianni

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