Quindici anni fa la prima
promozione in C del Rieti.
Palombi: «Annata incredibile.
Il segreto? Sergio Pirozzi»

Gianluca Polverino portato in trionfo dai tifosi
di Marco Ferroni
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Venerdì 8 Maggio 2020, 08:58 - Ultimo aggiornamento: 09:01
RIETI - Inutile negarlo: 8 maggio, a Rieti, fa rima con serie C. Quindici anni fa esatti, la formazione amarantoceleste allenata da Sergio Pirozzi, vinse il campionato di serie D riportando il sodalizio dell'allora presidente Stefano Palombi tra i professionisti dopo quasi 60 anni di dilettantismo.

A decretare la promozione in C2 fu l'1-1 casalingo contro la Rondinella (apre Martini, pareggia Buzzi), dinanzi a non meno di 5mila spettatori ed il contemporaneo - quanto inatteso - ko della Sestese sul campo della Fortis Juventus per 2-1.

I ricordi
E a quindici anni di distanza, il ricordo di quell'anno è ancora vivo nella mente (e nel cuore) dell'avvocato Palombi, che nell'estate del 2012 cedette il club a Curci, capace tanto quanto il legale capitolino, di centrare lo stesso obiettivo tredici anni dopo.

«Fu un'annata particolare - dice Palombi sfogliando l'album dei ricordi - perché inizialmente le cose non andavano come avevamo immaginato e ad un certo punto avevamo addirittura dieci punti di ritardo dalla vetta. Poi iniziò la rimonta e alla fine del girone d'andata riuscimmo ad agganciare la Sestese ingaggiando un testa a testa incredibile. Mi ricordo ancora lo zero a zero in notturna contro i toscani, un risultato che loro festeggiarono addirittura con una maglia sulla quale scrissero "siamo quasi in C". E infatti in C poi ci andammo noi - dice sorridendo con soddisfazione l'allora numero uno - che meritammo sul campo questo successo».

Le parole
Palombi se li ricorda ancora quei giocatori, ma se gli domandate «chi è stato il migliore secondo lei?», la risposta è lapidaria: «Tutti, nessuno in particolare, anzi sì, uno ci sarebbe: Sergio Pirozzi. Secondo me lui è stato il vero segreto di quella promozione, il collante tra società e tifosi, il valore aggiunto in ogni cosa che accadeva nel quotidiano, perché fondamentalmente lui era un allenatore-manager, che dalle 7 di mattina fino a notte inoltrata, lavorava solo ed esclusivamente per il bene della squadra».

Ma il presidente non dimentica di certo anche la figura di Pierluigi Di Santo, l'unico insieme a Matteo Dionisi ad aver vinto per ben due volte il campionato di serie D con la maglia amarantoceleste (nel 2005 e nel 2018, ndr): «Pierluigi ha la stoffa del manager - confessa l'ormai ex presidente del Rieti - Sapeva muoversi sotto l'aspetto burocratico, aveva conoscenze ed agganci che gli permettevano sempre di arrivare ai giocatori migliori. E questo, nel calcio moderno è un qualcosa che fa la differenza».

Un pensiero Palombi lo rivolge anche alla città di Rieti, dove lui in quegli anni "lavorava" tre volte a settimana in qualità di consigliere della Fondazione Varrone: «Beh, che dire: Rieti la reputo una città graziosa, a grandezza d'uomo, dove fare calcio è possibile senza grosse problematiche: i miei 10 anni sono stati tra alti e bassi, ma complessivamente posso ritenermi soddisfatto, sia del rapporto con i tifosi, che con gli organi d'informazione. Ci sono stati momenti in cui l'opinione pubblica mi andava contro, ma credo facesse parte del gioco».

I protagonisti
Quel Rieti lì, quello che al fotofinish lasciò la Sestese al palo, era una squadra che poteva bearsi dell'esperienza di capitan Mazziotti, dell'imperforabilità di Michele Mangiapelo, della corsa ed il sacrificio di Gianluca Fabiani, il fosforo di Mauro Salvagno - uno dei registi più forti transitati allo "Scopigno" - ma anche la precisione al tiro di uno come Gianluca Polverino. Era il Rieti che all'occorrenza piazzava Costantino Fabiani in difesa per aggiungere ulteriore valore alla coppia Mazziotti-Desideri, ma anche quello che aveva tra gli elementi in età di Lega un certo Matteo Dionisi, che una volta esaurita l'esperienza reatina, ha continuato a vincere con le maglie di Padova, Rovigo e Pordenone, prima di tornare nuovamente in amarantoceleste. A vincere ancora. Ricordarli oggi, a distanza di 15 anni, fa un certo effetto, ma loro il Rieti non lo hanno mai dimenticato e sulle rispettive pagine Facebook, ancora oggi postano foto dell'epoca o rispondono ai tifosi con l'affetto e l'attaccamento di sempre.

La rosa del Rieti 2004/2005
PORTIERI Michele Mangiapelo, Vincenzo Santonico.
DIFENSORI: Costantino Fabiani, Marco Mazziotti, Giorgio Perelli, Marco Desideri, Nicola Di Francia, Matteo Dionisi.
CENTROCAMPISTI: Fabrizio Bartoli, Agostino De Vizzi, Gianluca Fabiani, Mauro Salvagno, Federico Gentile.
ATTACCANTI: Alessandro De Witt, Simone Di Iorio, Giorgio Galli, Matteo Martini, Gianluca Polverino.
ALLENATORE: Sergio Pirozzi.
DIRETTORE SPORTIVO: Pierluigi Di Santo.
SEGRETARIO: Giancarlo Palma.
PRESIDENTE: Stefano Palombi.
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