Expo, scarcerato Grillo. L'ex senatore Pdl ai domiciliari nella ville delle Cinque Terre

Expo, scarcerato Grillo. L'ex senatore Pdl ai domiciliari nella ville delle Cinque Terre
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Mercoledì 30 Luglio 2014, 20:05 - Ultimo aggiornamento: 31 Luglio, 18:54
uscito dal carcere di Opera stamattina, dopo quasi tre mesi di detenzione, l'ex senatore di Forza Italia e del Pdl Luigi Grillo, ed tornato nella sua villa con vista mare a Monterosso, una delle ”Cinque Terre” della costa ligure dove dovr restare, per, in regime di arresti domiciliari. Dopo le prime ammissioni a verbale nei giorni scorsi infatti il gip di Milano Stefania Donadeo ha deciso di disporre la scarcerazione dell'ex parlamentare, mentre gli altri due presunti «organizzatori» della cosiddetta «cupola degli appalti», l'ex Dc Gianstefano Frigerio e l'ex Pci Primo Greganti, che hanno sempre negato le accuse, restano rinchiusi nel penitenziario milanese. Grillo, secondo l'accusa, nella presunta associazione per delinquere che avrebbe turbato gare d'appalto dell'Expo, di Sogin e della sanità lombarda in cambio di presunte tangenti per milioni di euro, avrebbe avuto un ruolo simile a quello del 'Compagno G', anche se con una posizione più defilata.



L'ex senatore sarebbe stato incaricato «dell'attività di raccordo con il mondo politico sia con finalità di copertura e protezione in favore dell'imprese di riferimento sia con finalità di appoggio ai pubblici ufficiali coinvolti nelle procedure di appalto - scrivono i magistrati - allo scopo di assicurare agli stessi sviluppi di carriera». Nei mesi scorsi erano usciti dal carcere l'imprenditore vicentino Enrico Maltauro, che in cambio di mazzette avrebbe ottenuto l'appalto dell'Esposizione Universale per le 'architetture di servizì, e l'ex manager di Expo 2015 spa, Angelo Paris.



Entrambi, infatti, hanno collaborato con gli inquirenti, confermando il quadro accusatorio. E le prime ammissioni le ha rese anche Grillo in un interrogatorio davanti ai pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio, lo scorso 15 luglio (è stato poi sentito di nuovo anche ieri). Per questo i legali dell'ex senatore, gli avvocati Andrea Corradino e Salvatore Pino, hanno sottolineato nell'istanza di scarcerazione l'atteggiamento collaborativo dell'ex parlamentare, finito in carcere lo scorso 8 maggio. Davanti ai pm Grillo, da quanto si è saputo, ha spiegato di aver ricevuto 25mila euro per un appalto Sogin vinto da Maltauro (l'imprenditore dovrebbe essere interrogato nuovamente domani). E avrebbe riferito anche di essersi interessato per la carriera dell'ex ad di Sogin Giuseppe Nucci, mettendo a verbale anche di aver parlato, nei mesi scorsi, con Gianni Letta e Angelino Alfano (lo diceva anche in alcune intercettazioni) per l'eventuale nomina di Nucci a Terna. Incarico che non andò in porto, anche perchè, stando al suo racconto, Alfano gli disse che le nomine erano già state fatte. All'ex parlamentare gli inquirenti hanno mostrato anche il contenuto di biglietti e documenti sequestrati al presunto corriere delle mazzette e suo stretto collaboratore, Sergio Cattozzo, che avrebbe tenuto la «contabilità» delle "stecche". Come ha chiarito l'avvocato Corradino, il gip ha concesso i domiciliari dopo il parere favorevole dei pm, perchè «si sono attenuate le esigenze cautelari, per il tempo trascorso in carcere e per i chiarimenti dati su alcuni aspetti dell' indagine». Il difensore ha confermato che Grillo negli interrogatori ha raccontato di aver ricevuto «prima 15mila e poi 10mila euro in occasione di due appuntamenti elettorali» da Maltauro. Soldi che l'ex senatore ha inquadrato come «un aiuto alla sua attività politica». Grillo ha negato, invece, di «aver preso altro denaro» e ha ribadito che lui «con gli appalti Expo non c'entra nulla».
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