Il sorriso di Dybala e la corsa di Mihajlovic i simboli della ripartenza

Il sorriso di Dybala e la corsa di Mihajlovic i simboli della ripartenza
di Alberto Mauro
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Giovedì 7 Maggio 2020, 09:30
Più forti della malattia e del virus. Di nuovo in campo e sorridenti, dopo mesi di sofferenza. C’è un filo sottile che unisce Casteldebole alla collina di Torino, perché - con le dovute proporzioni - Sinisa Mihajlovic e Paulo Dybala sono diventati il simbolo della ripartenza di un Paese intero, e del suo movimento calcistico. Entrambi leoni in gabbia, hanno combattuto a lungo contro un avversario invisibile e subdolo, fino a metterlo alle corde riprendendo saldamente il controllo del proprio destino. E indirizzandolo immediatamente sull’erba, nemmeno a farlo apposta. I campi d’allenamento del Bologna per Mihajlovic, il prato della sua villa per Dybala, l’habitat naturale di ogni calciatore o ex. 

IL WEB
Le immagini in poche ore hanno fatto il giro del web: Sinisa è tornato a correre a Casteldebole mentre Dybala ha annunciato il doppio tampone negativo via social, con una foto a piedi nudi sul prato davanti a casa. Due storie accomunate dal lieto fine, ma la trama è stata decisamente più drammatica, tortuosa e in salita per l’allenatore. Il suo annuncio shock ha commosso il mondo, la diagnosi impietosa affrontata a testa alta, anche con le lacrime agli occhi. Sinisa ha combattuto (ma a volta non basta), è stato forte ma ha avuto anche fortuna. Quel trapianto di midollo osseo dello scorso 29 ottobre ha alimentato una speranza diventata presto fiducia nella guarigione. Ha sempre sofferto la lontananza dal campo, e dai giocatori, tanto che è stato il dottor Marchesini (uno dei suoi collaboratori sanitari) a convincerlo a lasciare Bologna per una più tranquilla Roma per l’emergenza sanitaria Covid-19. Era da solo di fronte a tutti quando ha annunciato la sua malattia qualche mese fa, è tornato in campo da solo anche a Casteldebole, alle 9.30 di una mattina grigia di maggio. Un’ora di giri di campo, senza forzare, poi due chiacchiere con Bigon e qualche serie di addominali, per il ritmo e la tonicità muscolare. Un segnale di forza, personalità e ottimismo in un momento in cui sarebbe stato facile gettare la spugna o prendersela più comoda, ma ancora una volta Sinisa ha risolto la situazione con il solito bolide all’incrocio dei pali. Dybala invece preferisce accarezzare il pallone, e da ieri è arrivato anche il via libera ufficiale per poterlo fare alla Continassa: guarito, dopo il doppio tampone negativo. Era l’ultimo juventino ancora positivo al Covid-19, dopo più di 40 giorni, i primi dei quali piuttosto complicati a causa dei sintomi persistenti: febbre, spossatezza e tosse. La situazione è via via migliorata, e da un paio di settimane Paulo è tornato ad allenarsi regolarmente nella sua palestra casalinga con Oriana (anche lei negativa). “La mia faccia dice tutto – il suo messaggio -, molte persone hanno parlato nelle ultime settimane, e finalmente posso confermare la mia guarigione, sono vicino a chi sta ancora combattendo”.
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