Coronavirus, con la fine del lockdown in Abruzzo riapre la caccia al cinghiale

Coronavirus, con la fine del lockdown in Abruzzo riapre la caccia al cinghiale
2 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Maggio 2020, 06:20
Con la fine del lockdown in Abruzzo riapre anche la caccia. «E’ alla firma del presidente della Regione Marsilio - l’ordinanza che consente la riapertura della caccia di selezione per il contenimento dei cinghiali e le attività di raccolta di funghi, tartufi ed erbe e frutti spontanei che crescono nei nostri boschi, ovviamente nei limiti dei periodi e delle modalità previste dalla normativa» dichiara il vicepresidente della giunta regionale con delega all’agricoltura Emanuele Imprudente.

«Il periodo di lockdown con il blocco degli spostamenti e la diminuzione del traffico veicolare ha determinato l’acuirsi di un problema già molto sentito in Italia e in Abruzzo: il sovrappopolamento di cinghiali che, come noto, sono causa di incidenti stradali e danni ingenti alle coltivazioni agricole. Anche se in un periodo di emergenza da Covid-19 ritengo fondamentale riaprire una misura di contenimento quale la caccia di selezione per l’abbattimento dei cinghiali e difendere l’incolumità dei cittadini e l’attività dei nostri agricoltori» commenta Imprudente.

«Abbiamo deciso di consentire anche le attività di raccolta di funghi, tartufi ed erbe e frutti spontanei con la precisa limitazione riferita alle norme che i fungaioli, i tartufai e gli altri cercatori ben conoscono, in primis il rispetto dei periodi e delle modalità di raccolta e nel rispetto delle norme di sicurezza relative al contenimento del contagio da Covid-19, tenendo bene in mente il rispetto della natura. Specifico che per tali attività gli spostamenti sono consentiti solo in ambito provinciale» conclude Imprudente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA