Unicredit, rosso di 2,7 miliardi nel primotrimestre. Mustier: «Posizione patrimoniale robusta. Abbiamo strumenti per sfide Covid-19»

Unicredit, rosso di 2,7 miliardi nel primotrimestre. Mustier: «Posizione patrimoniale robusta. Abbiamo strumenti per sfide Covid-19»
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Mercoledì 6 Maggio 2020, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 15:38
Unicredit archivia il primo trimestre del 2020 con una perdita di 2,71 miliardi. Il trimestre è impattato da poste operative in linea con le previsioni: 'principalmente costi di integrazione in Italia (-1,3mld) e transazioni relative a Yapi (1,7 mld). Gli analisti prevedevano un rosso di 1,7 miliardi.

"Il nostro utile netto del 2021 dovrebbe essere pari al 75/80% di quello a cui puntavamo o da 3 miliardi a 3,5 miliardi", ha sottolineato Mustier il numero uno di Unicredit Jean Pierre Mustier, aggiungendo che "per la politica sui dividendi per gli anni successivi non ci sono notizie diverse da quanto comunicato a dicembre".

"Il primo trimestre 2020 ha confermato ancora una volta l'impatto positivo di Transform 2019 su tutto il nostro business. La nostra performance commerciale nei primi due mesi è stata molto forte. Il margine di interesse si è mantenuto stabile e le commissioni sono cresciute del 5,2 per cento rispetto all'anno precedente, ha sottolineato Mustier. "Abbiamo ora una posizione patrimoniale estremamente robusta, con un significativo aumento del nostro CET1 MDA buffer a 436 pb nel trimestre, ben al di sopra del nostro target di 200-250 pb, e disponiamo inoltre di un'ampissima posizione di liquidità, pari al 143 per cento alla fine del trimestre".

Fin dai primi giorni dell'epidemia in Italia - continua Mustier - "UniCredit ha adottato misure incisive a protezione e supporto dei dipendenti e dei propri clienti, rimanendo nel contempo pienamente operativa in tutte le geografie. Grazie all'inesauribile impegno di tutti i membri del team, abbiamo continuato a servire i nostri clienti e le economie in cui siamo presenti. In aggiunta, sia a livello di Gruppo che di dipendenti, abbiamo fatto consistenti donazioni alla lotta contro Covid-19. A seguito dell'esteso lockdown, abbiamo preso la decisione proattiva di anticipare il nostro periodico aggiornamento dello scenario macroeconomico IFRS9 per il secondo trimestre e abbiamo annunciato 902 milioni di euro addizionali di rettifiche su crediti. Sulla base delle nostre assunzioni realistiche, stimiamo che il nostro costo del rischio si attesterà nel range 100-120 pb nell'esercizio 2020. Abbiamo tutti gli strumenti per far fronte alle sfide senza precedenti presentate dalla pandemia Covid-19 grazie ai nostri importanti punti di forza e al nostro modello di business focalizzato", ha rassicurato il top manager.

In linea con la guidance del CMD19 - si legge nella nota dei conti - nel trimestre sono state imputate svariate poste non operative, come ad esempio quelle derivanti dalla riduzione della quota in Yapi e i costi di integrazione in Italia. Di conseguenza "UniCredit ha registrato una perdita netta contabile di 2,7 miliardi, mentre l'utile netto sottostante è stato pari a -58 milioni. Escludendo l'aggiornamento dello scenario macroeconomico IFRS9, il RoTE di Gruppo sottostante è pari al 6,5 per cento".

Nel primo trimestre 2020 il rapporto tra le esposizioni deteriorate lorde di Gruppo e il totale crediti lordi è stato inferiore al 5 per cento, per la prima volta da molti anni, grazie al run-off accelerato del portafoglio Non Core. Il rapporto di copertura del 65,2 per cento è tra i più alti delle banche dell'Eurozona. Il costo del rischio sottostante, al netto dell'aggiornamento dello scenario macroeconomico IFRS9, è in miglioramento in tutti i mercati e si è attestato a 29 pb nel periodo, al di sotto della guidance di Team 23. Il costo del rischio per l'intero anno 2020 è stimato tra 100 e 120 pb, sulla base delle assunzioni di una crescita del PIL pari a -13 per cento per l'Eurozona.

UniCredit ha un livello di capitale CET1 molto solido al 13,44 per cento e un liquidity ratio al 1438 per cento al primo trimestre. Il CET1 MDA buffer è aumentato a 436 pb, nonostante l'aggiornamento dello scenario macro IFRS9. La banca conferma il CET1 MDA buffer target ben al di sopra di 200-250 pb per tutto l'anno.

Alla luce dell'elevata incertezza del contesto, UniCredit "aggiornerà il proprio piano strategico che sarà presentato in un Capital Markets Day verso la fine dell'anno o l'inizio dell'anno prossimo".

La pandemia da Covid-19 "continuerà ad avere un profondo impatto su tutti noi. E' troppo presto per quantificare la ripresa dell'economia e dare una guidance per l'intero 2020", ha detto ancora Mustier, in un briefing telefonico con le agenzie di stampa sui conti del primo trimestre. "Quel che possiamo fare e che abbiamo fatto è stato aggiornare il costo del rischio, ma non daremo alcuna guidance per l'intero esercizio, perché dobbiamo vedere come reagirà l'economia", ha aggiunto il manager garantendo comunque che il management team, dopo aver raggiunto gli obiettivi del precedente piano Transform 2019 "in un contesto molto difficile, lavorerà duramente per assicurare anche il raggiungimento di quelli del nuovo piano Team 23".

"Il Covid continuerà ad avere un profondo impatto su tutti noi. E' troppo presto per quantificare la ripresa dell'economia e dare una guidance per l'intero 2020", ha detto ancora Mustier. Sul dividendo, Mustier ha confermato che la distribuzione di una cedola sui risultati 2019 sarà valutata nel 4° trimestre "a seconda di quelle che saranno le condizioni", mentre "per la politica sui dividendi per gli anni successivi non ci sono notizie diverse da quanto comunicato a dicembre".

"Zero interesse per acquisizioni, in Italia o altrove. E non cambieremo idea", ha affermato il ancora il ceo di Unicredit, spiegando "preferiamo prepararci subito per il peggio, mantenere un approccio conservativo, poi potremo avere sorprese positive". Poi ha ribadito che l'interesse della banca "è focalizzato sulla trasformazione".
 
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