Coronavirus, scatta la fase 2 dell'arte: ripartono cantieri di restauro. Dalle chiese alla Domus Aurea

Coronavirus, scatta la fase 2 dell'arte: ripartono cantieri di restauro. Dalle chiese alla Domus Aurea
di Laura Larcan
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Domenica 3 Maggio 2020, 12:58 - Ultimo aggiornamento: 13:08
La "cura" del patrimonio storico entra nella fase 2. Anche per l'arte possono ripartire i cantieri di restauro, purché in sicurezza per l'emergenza da coronavirus. Dal 4 maggio «sono consentite infatti le attività di restauro, finalizzate alla conservazione di opere d’arte quali quadri, affreschi, sculture, mosaici, arazzi, beni archeologici»

Negli ultimi giorni si erano sollevate molte polemiche da parte degli addetti ai lavori per aver escluso questo tipo di attività tra quelle coinvolte nella fase di ripartenza. Numerosi erano stati gli appelli lanciati al governo. E' arrivato ora il via libera per gli interventi di restauro di quadri, affreschi, sculture, mosaici, arazzi, beni archeologici. Una svolta che ha visto impegnato in prima linea il ministro dei beni culturali e del turismo Dario Franceschini


«Tali attività - viene illustrato da Palazzo Chigi - non sono infatti sostanzialmente riconducibili a profili ricreativi o artistici, essendo invece riconducibili alle attività del restauro di edifici storici e monumentali, dell'industria del legno, di architettura, di ingegneria, collaudo e analisi tecniche e alle altre attività professionali, scientifiche e tecniche nonché alle riparazioni di beni mobili».

E per la Regione Lazio è pronta ad entrare in vigore dal 4 maggio l'ordinanza del governatore Nicola Zingaretti. Consentita l'attività dei restauratori «purchè svolta in cantiere o in laboratorio, fermo restando il pieno rispetto di tutte le norme di sicurezza relative al contenimento del contagio da Covid-19».

Un sospiro di sollievo da parte della Soprintendenza speciale di Roma guidata da Daniela Porro, costretta negli ultimi mesi a sospendere numerosi cantieri importanti. Tante le chiese al centro di interventi, come Santa Maria della Pace, Sant'Andrea delle Fratte, San Giuseppe dei Falegnami.

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«Dal 4 maggio si inizierà a valutare sul campo le priorità dei lavori di manutenzione e restauro -spiegano dalla Soprintendenza -  In questi giorni di fermo si è operato al fine di riaprire in breve tempo tutti i cantieri al momento sospesi, ma dall’altra parte una particolare attenzione verrà data all’aggiornamento dei Piani di Sicurezza da sviluppare sul luogo, e che dovranno seguire le prescrizioni del Dpcm del 26 aprile».

Situazione analoga nel parco archeologico del Colosseo dove erano in corso fior di cantieri di restauro, secondo il programma messo in campo dalla direttrice Alfonsina Russo: dalla Curia nel Foro Romano, alla Domus Aurea (dove possono ora riprendere i lavori per allestire il nuovo ingresso al monumento attraverso la nuova galleria del Colle Oppio). Fino allo stesso Colosseo, nel settore dei sotterranei. Dopo oltre due mesi di lockdown, direttore e funzionari stanno studiando i tempi tecnici per riaprire i cantieri. 
«I nostri cantieri ripartiranno quando saranno pronte tutte le misure imposte dal dpcm - precisano dalla direzione del Colosseo - Intanto proseguono le manutenzioni che non si sono mai fermate.
Dobbiamo revisionare i PSC, ossia i piani di sicurezza, con i costi integrativi della sicurezza, le ditte adegueranno i loro POS, piani operativi della sicurezza, compreso il cronoprogramma. Tutti i lavoratori dovranno essere muniti di DPI dispositivi di sicurezza. Insomma stiamo lavorando
».

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«Nel nostro caso più che di una ripresa dovremmo parlare di un nuovo avvio visto che eravamo fermi da mesi per le note traversie - riflette l'architetto Simone Quilici, direttore del parco - Durante l'emergenza siamo riusciti ad approvare il bilancio previsionale e in questi giorni dovrebbero arrivarci i fondi residui dell'anno scorso dalla Ssabap».

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