"Qui a Oklahoma la quarantena è diversa rispetto all'Italia, ci sono meno restrizioni, ma questo non vuol dire che possiamo uscire liberamente. In casa facciamo un pò di tutto, pulizie e cucina impegnano più tempo. Un pò mi alleno tutti i giorni, anche con mio fratello, ci inventiamo qualche work out. Qualche corso on line da seguire e queste dirette sul basket che mi tengono impegnato - aggiunge il "Gallo" durante un collegamento che va e viene - . Se ripenso che la partita contro Utah è stata quella in cui hanno annunciato la positività di Rudy Gobert, capisco che abbiamo corso un potenziale rischio. Non se ne era accorto nessuno e nessuno aveva capito cosa stava succedendo, io forse lo avevo capito perchè conoscevo le notizie dall'Italia. Va detto che il giocatore non era con la squadra e non è mai venuto in palestra, ma c'era Mitchell (risultato anche lui positivo al coronavirus in un secondo momento, nda) e la situazione avrebbe rischiato di sfuggire di mano. Mi è piaciuta la decisione immediata del commissioner Adam Silver di fermare tutto e subito. Se riprenderemo sarà a luglio o agosto, e sicuramente senza tifosi. Stanno cercando una città "bolla" dove giocare tutte le partite insieme, ma per me è impossibile ricreare le stesse condizioni".
WUHAN, LA NAZIONALE E IL FUTURO IN NBA - Il giocatore azzurro torna anche sull'esperienza vissuta a Wuhan, dove la nazionale ha giocato lo scorso settembre il secondo girone del mondiale e da dove tutto è partito. "Se ripenso a Wuhan ho i brividi, il coronavirus è probabilmente partito da quella città e chissà se non fosse già presente quando eravamo lì - dice il "Gallo" -. Non mi importa di teorie complottiste, se il virus sia nato o meno in laboratorio, noi siamo stati in quella città e lo ricorderò per sempre. Aggiungo che si mangiava anche male e il cuoco della nazionale aveva un sacco di limitazioni a cucinare cibo italiano". Poi si fa più serio e sulla nazionale dice: "Tutto è stato spostato di un anno, ma io sono pronto. Ci sarò al pre olimpico e spero agli Europei nel 2022, la Serbia deve tremare e noi cominceremo a vincere medaglie, anche grazie ai nuovi che stanno arrivando in Nazionale. Poi voglio sentire tutti quelli che diranno: come mai non vincete mai, cosa serviva per battere la Spagna ai mondiali, etc etc. Arriveranno le medaglie e sarà ancora più bello aver fatto parte di un gruppo, quello della nazionale, che resterà unico".
Molte le domande che arrivano in chat (bello il ricordo del bronzo agli Europei Under 18 del 2005 in una squadra in cui c'erano Datome, Poletti, Piazza e tanti altri bei giocatori visti ad alti livelli. "Perdemmo in semifinale contro la Serbia, Teodosic ne fece 32, era già un mostro"), ma la chiusura è d'obbilgo sul suo futuro. Dove giocherà Gallinari la prossima stagione? "Sinceramente non lo so, ai Thunder stavo facendo un'ottima stagione e qui mi piace, ma questa sosta mi servirà per rivedere tutto. Confermo che mi piacerebbe finire la mia carriera a Milano. Per ora, rimango qui in attesa di tornare a casa. Cercherò di vedere "The last dance", ma solo quando saranno disponibili tutte le puntate. Consiglio due serie tv: Unorthodox e Too Hot, too Handle. Per passare il tempo senza pensieri, vanno bene".
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