Papa Francesco soccorre le trans di Torvaianica senza denaro e clienti per via del coronavirus

Papa Francesco soccorre le trans di Torvaianica senza denaro e clienti per via del coronavirus
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 29 Aprile 2020, 21:27

Da quanto c'è la quarantena non lavorano più, non hanno più clienti che si fermano sulla litoranea. E così la fame ha iniziato a bussare nelle case delle trans che vivono quasi nascosti nei pressi di Torvaianica. Papa Francesco in questi giorni ha mandato loro aiuti in denaro e anche un messaggio per rincuorare queste persone ad avere fede. A farsi da tramite è stato il parroco di Torvaianica, don Andrea Conocchia che, due settimane fa, alla porta della sua chiesa - una costruzione anni Settanta piuttosto anonima - si è visto avvicinare da una ragazza piuttosto aitante che gli chiedeva qualche spiccio o un aiuto. «Ovviamente l'ho aiutata, ho capito che era messa male e non ho fatto troppe domande. Due giorni dopo è tornata con un'altra amica, anch'essa una trans. Anche in quel caso ho dato loro i pacchi che prepariamo con la Caritas e il Banco Alimentare pieni di viveri di prima necessità. Pasta, pomodori, farina, olio, latte, biscotti, zucchero».  

Il giorno dopo però il gruppetto è aumentato fino a che, nel giro di una decina di giorni, le trans della zona hanno trovato nella chiesa di don Andrea  un punto di riferimento. «Visto che erano quasi tutte brasiliane, colombiane e argentine ho suggerito loro di mandare un messaggio al Papa. Cosa che hanno fatto e che io ho fatto avere al cardinale Kraiweski che conosco da tempo. Naturalmente l'ho avvertito dicendogli che si trattava di lettere poco protocollari, in lingua spagnola, con dei cuoricini. L'Elemosiniere si è presentato qualche giorno dopo con gli aiuti da parte del Papa che ha gradito il loro messaggio». 

Don Andrea è rimasto molto colpito da queste persone che ora entrano in chiesa a pregare. Alcune sono sieropositive, altre hanno altre malattie. Hanno una età indefinita che va dai 40 ai 50 anni. 

«La cosa buffa è che quando ho mandato al cardinale Kraiewski i loro messaggi ho inserito dentro anche una copia del loro documento, perchè è la prassi. E dai documenti si vede che alla anagrafe hanno ancora il nome maschile. Alessandro, Paulo, Marcelo. Mentre nella vita normale sono Paula, Isabela, Felicita».  
 

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