Coronavirus, nodo congiunti: niente nomi sull'autocertificazione, questione di privacy

Coronavirus, il nodo «congiunti»: niente nomi sull'autocertificazione, questione di privacy. Domani la circolare del Viminale
di Simone Canettieri
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Mercoledì 29 Aprile 2020, 16:41 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 10:46

La circolare del Viminale spiegherà ai prefetti come applicare il nuovo Dpcm in vista della fase 2 del 4 maggio sarà diramata oggi. E allo stesso tempo, sul sito del governo italiano, compariranno le faq per cercare di rispondere ai dubbi di queste ore. 

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Emerge però un indirizzo tra i nuovi motivi per uscire di casa ci sarà la visita al «congiunto». Denominazione ampliata anche «agli affetti stabili», dunque senza vincolo di parentela. Nell'autocertificazione, che rimarrà uguale, non bisognerà indicare il nome della persona da cui ci si recherà. Questione di privacy. Quale sarà il combinato disposto di questi due fattori? I controlli saranno molto più difficili, se non - come ammettono dal ministero dell'Interno - «impossibili». 
 


Varrà sempre allo stesso tempo che chi autocertifica una cosa non verrà rischia - oltre alla sanzione amministrativa - anche una denuncia per falso. «Ma ci appelliamo in generale al buon senso dei cittadini italiani: in ballo c'è la salute di tutti», spiegano ancora dal ministero dell'Interno.  Di sicuro, da quanto emerge in queste ore, il Dpcm annunciato da Conte non avrà ulteriori modifiche. Al massimo appunto Faq sul sito e la circolare del Viminale. 

 
 
 
 

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