area, superando quindi i limiti regionali previsti dalla normativa. La proposta è partita dal sindaco di Sansepolcro, Mauro Cornioli che ha interpellato i colleghi Luciano Bacchetta (Città di Castello), Paolo Fratini (San Giustino Umbro), Claudio Marcelli (Pieve Santo Stefano) e Marco Baccini (San Piero in
Bagno). Toscana, Umbria ed Emilia Romagna: sono comuni all'incrocio di questi territori, che chiedono una maggiore libertà di movimento, anche solo per andare a trovare familiari che, seppur a pochi chilometri di distanza, risiedono in una regione diversa.
«Il confine regionale oggi - scrivono, fra l'altro i cinque sindaci nella lettera, che sarà inviata anche all'Anci e che è
stata resa nota dal Comune di Città di Castello - è superato dagli scambi sociali, parentali ed economici. Un esempio è il nostro territorio, che si incunea tra il nord dell' Umbria, l'est della Toscana e il sud-ovest dell' Emilia Romagna, intrattenendo da sempre importanti scambi sociali, economici e demografici con i territori confinanti».
«Questo allargamento- osservano - è fondamentale dal punto di vista sociale e decisivo per la ripresa economica delle aree interne del nostro Paese»
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