Cultura, l'opposizione al sindaco: «Una proposta per far uscire i viterbesi questa estate»

Cultura, l'opposizione al sindaco: «Una proposta per far uscire i viterbesi questa estate»
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Lunedì 27 Aprile 2020, 07:30
«Caro sindaco, ti scrivo». In una lettera aperta chiedono un cartellone unico per la cultura. A firmarla sono i consiglieri di opposizione Francesco Serra, Patrizia Frittelli, Luisa Ciambella, Alvaro Ricci, Lina Delle Monache, Massimo Erbetti, Giacomo Barelli e Fabrizio Purchiaroni.

«Caro sindaco Arena, anche a Viterbo cambierà molto, ma non tutto, di certo sarà un'estate diversa anche per gli operatori culturali e tuttavia non ci possiamo arrendere né nasconderci in attesa che qualcun altro risolva i problemi. Con l'avvicinarsi della fase 2 (a cui poi seguirà una fase 3 fino alla seppur nuova normalità) è necessario per l'amministrazione comunale occuparsi anche del mondo della cultura cittadino e dell'enorme indotto che esso genera per i comparti del turismo e del commercio, molti dei quali oggi in crisi profonda. Ci vorrà ovviamente del tempo prima di rivedere piazze stracolme e spettacoli dal vivo all'insegna del tutto esaurito ma ciò non vuol dire che l' estate 2020 debba necessariamente descrivere per Viterbo uno scenario da "the day after". Ciò non se lo augurano i viterbesi ma soprattutto i commercianti i ristoratori e gli operatori turistici in particolare quelli del centro storico».

Da qui la necessità di un ruolo di primo piano per palazzo dei Priori. «E' per questo che la ripresa ci chiamerà tutti, il Comune per primo, ad un impegno fondamentale: programmare tenendo in considerazione le direttive del Governo. Serve pertanto che l'amministrazione comunale metta a punto e, soprattutto sostenga, un comparto come quello delle attività culturali che rischia letteralmente di scomparire».

La nota  frase  "The show must go on" «non è più solo un motto dello spettacolo, oggi è una priorità per evitare che tutto il tessuto economico della città - aggiungono - venga colpito irreparabilmente, con una pesante ricaduta anche nel mondo del lavoro. Il momento richiede certamente cautela ma ciò non vuol dire che tutto debba fermarsi».

I consiglieri avanzano anche possibili soluzioni. «Ci sarà un cambiamento nei numeri, il pubblico presente agli eventi dovrà essere meno numeroso ma gli eventi culturali di valore, con uno storico radicato nel cuore dei viterbesi e anche quelli nuovi che potranno nascere, sono destinati a rimanere o rinascere dopo l'emergenza. Tutto a patto che vengano sostenuti, affinché la perdita di spettatori non rappresenti per gli eventi e gli spettacoli anche una perdita in termini economici».

La proposta ricorda che a Viterbo «ci sono storiche manifestazioni e altre che potrebbero arrivare, che hanno il necessario "know how" per fare intrattenimento all'aperto nelle migliori condizioni di sicurezza». E qui arriva la proposta di Serra, Frittelli, Ciambella, Ricci, Delle Monache, Erbetti, Barelli e Purchiaroni, «da sottoporre alla tua attenzione, a quella della maggioranza e ovviamente agli operatori e organizzatori culturali viterbesi, affinché lo spettacolo dal vivo e gli eventi culturali non si fermino passata l'emergenza».

Secondo l'idea, bisogna varare un percorso «da fare tutti insieme e da attivare immediatamente in cui Comune e operatori culturali (che non hanno mai smesso di operare nemmeno in questo periodo) che veda in Palazzo dei Priori il punto di riferimento per la ripartenza, attraverso la mobilitazione di tutte le risorse di cui dispone per la cultura». 

Un lavoro che per l'opposizione sarà fondamentale «per salvare l'economia e l'estate viterbese 2020 e, mai come adesso, sarà necessaria una puntuale programmazione che individui luoghi e modalità comuni per tutti gli eventi. Condividere insomma, una sinergia tra tutti, (quella "Viterbo città dei Festival" di cui si è parlato molte volte forse può nascere da una emergenza) che ci conduca a un cartellone unico per cultura eventi spettacoli per l'estate viterbese 2020. Il comune infatti, oltre ai contributi agli operatori dovrà individuare una o due grandi piazze nel centro storico (piazza del Plebiscito e piazza San Lorenzo, ad esempio) per le quali dovrà farsi carico degli allestimenti (palchi e attrezzature...) nonché della predisposizione dei dispositivi di sicurezza per le prescrizioni di legge in relazione al covid 19 (disinfettante per mani e terlo scanner all'ingresso, sedie numerate e distanziate, ingressi contingentati, sanitificazione dopo ogni evento)».

Tali "arene" dovranno poi essere messe gratuitamente a disposizione degli organizzatori degli eventi del cartellone condiviso, «eventi che appunto si svolgeranno così in aree ben individuate e attrezzate per la totale sicurezza degli spettatori. Siamo coscienti che questa per il Comune sarà una grande sfida e una responsabilità alla quale nessuno, tra maggioranza e opposizione, può sottrarsi».

L'opposizione chiude la lettera aperta al sindaco augurandosi «di poterne al più presto discutere insieme per il bene della nostra Viterbo, pronti a fare la nostra parte».
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