Otricoli: zero contagi nelle case di riposo. Ecco i segreti

Panorama dalla casa di riposo "Ancora insieme" di Otricoli
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Sabato 25 Aprile 2020, 18:47 - Ultimo aggiornamento: 23:49

Il punto debole di Otricoli nel fronte del contagio per il coronavirus poteva essere la presenza di ben due case di riposo presenti nel territorio comunale: invece così non è stato al punto che a tutt’oggi, con qualche scaramanzia la casella del virus è ancora ferma sullo zero. Sara Poliselli, la responsabile della struttura “Ancora Insieme” spiega come questo sia potuto avvenire: “Abbiamo immediatamente chiuso la nostra casa di riposo all’esterno. L’aspetto più difficile è stato quello di spiegarlo ai famigliari, che non sarebbero potuti venire a trovare i loro cari, né quelli che abitano in Umbria e nemmeno gli altri di fuori regione. E questo è avvenuto dalla fine di febbraio, prima che si conoscesse a fondo il problema del coronavirus. Poi ci siamo un po' sostituiti ai famigliari con una presenza ancora più importante. Pensiamo che non se ne siano nemmeno tanto accorti”. Fortuna? Mica tanto se la stessa procedura, e lo stesso magnifico risultato, è stata eseguita in un’altra casa di riposo, parte di una catena nazionale con sede a Milano, “Villa Sabrina”, sede a qualche centinaio di metri dall’altra. Ed in assenza di una responsabile al telefono, Antonio Liberati, il sindaco di Otricoli, racconta che anche in quel caso la direzione ha agito in maniera draconiana con la chiusura immediata, evitando di far entrare in contatto con gli ospiti, sia il personale delle ditte fornitrici che altri pazienti. Il sindaco stesso ha vietato che venisse ricoverato una signora anziana di Civita Castellana, aspetto che avrebbe potuto alterare l’equilibrio sin li raggiunto. “Il giorno che abbiamo chiuso le scuole ho caldamente invitato i responsabili delle due strutture ad agire di conseguenza evitando un contatto improprio. Tra l’altro ad oggi i quarantacinque ospiti hanno avuto un tampone negativo. Il sindaco Liberati sta anche guardando avanti: “Mi ha telefonato il titolare dell’albergo che risiede nel comune domandandomi se doveva prendere in carico prenotazioni per la seconda domenica di maggio. A lui ho detto di iniziare ad organizzarsi con il distanziamento sociale ed aspettare con fiducia le nuove disposizioni; poi di mettere in cassa la nuova prenotazione. In qualche modo dovremo pur ripartire. Dopo il quattro maggio dovremo agire col buon senso ricordando che divieti inaccettabili poi non verranno rispettati”.

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