Coronavirus, deputato alla Camera con febbre e senza mascherina: «Ero solo accaldato». Scoppia la polemica

Coronavirus, deputato alla Camera con febbre e senza mascherina: «Ero solo accaldato». Scoppia la polemica
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Sabato 25 Aprile 2020, 15:54 - Ultimo aggiornamento: 15:57

Misure più stringenti a Montecitorio per contrastare il Covid-19. Eppure ieri, quando in Aula arriva il voto sul Cura Italia, è scoppiato il caso del parlamentare “ribelle”, che, incurante del giro di vite, è arrivato ai tornelli della Camera con qualche linea di febbre al di sopra della soglia consentita. Non solo, il deputato della Lega si è rifiutato di misurarsela una seconda volta ed è entrato a Montecitorio. Dove, per giunta, gli assistenti parlamentari prima e i questori hanno dovuto pregarlo di mettersi la mascherina, che è restio a indossare.

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Scena che si è ripetuta anche in Aula, quando si è beccato due rimbrotti della presidente di turno Maria Edera Spadoni che lo ha invitato a indossare come si deve la protezione personale. Con 37.4 di temperatura alla Camera non si può entrare. Ma per i parlamentari vigono altre regole, non si può certo impedire loro di esprimere il loro voto. E in ballo ieri c’era l’approvazione del Cura Italia, uno dei provvedimenti per contrastare l’emergenza sanitaria ed economica che ha investito il Paese. Anche il delegato d’Aula della Lega, Edoardo Ziello, raccontano alcuni presenti, è intervenuto pregando il deputato di indossare la mascherina. Tanto più che all’infermiera che lo aveva invitato a rimisurare la temperatura, dopo il primo controllo, aveva risposto con un secco e deciso no. 

È il questore di Montecitorio Gregorio Fontana, investito dalla vicenda dagli assistenti parlamentari e dal responsabile sicurezza, che ha preso in mano la situazione, andando a parlare col ribelle. Il parlamentare ha poi assicurato di essere in ottima salute: ma quale febbre «sono stato al sole e ho fatto giardinaggio». Per questo, sarebbe arrivato accaldato alla Camera. Quanto alla mascherina, l’ha indossata quando gli è stato chiesto, anche se non nasconde la sua contrarietà: «non serve a nulla». Molti parlamentari presenti ieri in Aula non hanno però mandato giù la vicenda. «È incredibile - si sfoga un eletto - io mi sono guardato bene dall’avvicinarmi a lui... Se uno fa il deputato della Repubblica deve avere un minimo di testa per salvaguardare la salute degli altri ancor prima della sua. Così si mettono a rischio i colleghi, ma anche le loro famiglie».

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