Coronavirus diretta, 200mila morti nel mondo. Oms: «Immuni dopo infezione? Non ci sono prove»

Coronavirus diretta, in Europa oltre 120.000 morti. Oms: immuni dopo infezione? Non ci sono prove
9 Minuti di Lettura
Sabato 25 Aprile 2020, 08:23 - Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 09:24

Coronavirus, sono oltre 200mila le morti nel mondo causate dal Covid19, con oltre 5.000 vittime in 24 ore. I decessi provocati dal Covid-19 a livello mondiale, dunque, continuano ad aumentare, mentre il numero complessivo dei casi si avvia verso la soglia del 2,8 milioni: è quanto emerge dal conteggio aggiornato della Johns Hopkins University. Le persone guarite sono, nel frattempo, 781.382.

In testa gli Stati Uniti, con 890.524 casi, seguiti da Spagna (219.764), Italia (192.994), Francia (159.495), Germania (154.545), Gran Bretagna (144.635), Turchia (104.912), Iran (88.194), Russia (68.622), Cina (84.313). I decessi sono in tutto 195.920, con un aumento di 5.062 vittime rispetto ai dati rilevati ieri alla stessa ora.​


Stati Uniti

Avrebbe compiuto 5 mesi fra pochi giorni e potrebbe essere la vittima del coronavirus finora più giovane al mondo, regalando agli Stati Uniti un altro triste primato oltre al numero complessivo dei contagi (ormai quasi un milione) e dei decessi (oltre 52 mila). Il suo nome era Jay Natalie, ma grazie al suo spirito tenace e combattivo nell'ospedale del Bronx dove si è spenta per tutti era la 'warrior princess', la principessa guerriero.

Coronavirus, morta neonata: la "principessa guerriera" era figlia di un vigile del fuoco

Figlia di una giovane coppia newyorchese di origini ispaniche (il padre è un vigile del fuoco) Jay Natalie era stata ricoverata a fine marzo con febbre alta e un principio di infezione alle vie urinarie e ai bronchi. Al primo test per verificare se avesse contratto il Covid-19, però, era risultata negativa. Non così è stato giorni dopo, quando per le crescenti difficoltà respiratorie è stata intubata. Proprio quando le sue condizioni sembravano migliorare, all'inizio della settimana l'improvviso peggioramento che ha portato all'arresto cardiaco.

Ora i genitori, entrambe negativi al coronavirus, non si danno pace: dov'è stata contagiata la piccola? In ospedale, sul bus, nel treno della metro, oppure sono stati gli altri bimbi con cui è stata in contatto, la babysitter. Mentre per la statistica il caso di Jay Natalie, secondo i dati delle autorità sanitarie federali, si aggiunge a quelli degli altri tre bambini (tra uno e 14 anni) morti negli Usa a partire dal 2 aprile scorso. Intanto proprio New York, tuttora l'epicentro della pandemia in America, comincia a sperare. I 422 morti nelle 24 ore prima del weekend sono il dato più basso dal primo aprile, e portano il bilancio complessivo delle vittime nello stato a 16.162. Ma continua a calare anche il numero dei casi (una media di 6.000 al giorno contro gli 11.000 di inizio mese) e dei ricoveri (il 25% in meno rispetto al picco del 13 aprile).

Ancora presto però per abbassare la guardia, ha sottolineato il governatore Andrew Cuomo, che con un decreto ha ordinato a tutte le farmacie indipendenti di effettuare test diagnostici. Sono 5 milioni quelli finora condotti in tutti gli Stati Uniti, esulta su Twitter Donald Trump, enfatizzando come quanto fatto in America sia «più di ogni altro Paese al mondo e più di tutti i principali Paesi messi insieme». Anche se ogni milione di residenti, secondo gli ultimi dati ufficiali, negli Usa (330 milioni di abitanti in tutto) sono stati condotti circa 12 mila test, in Italia (62 milioni di abitanti) quasi il doppio.

L'esultanza di Trump, poi, stride con la preoccupazione dei suoi esperti, e soprattutto del virologo Anthony Fauci, la voce più autorevole della task force della Casa Bianca, che in settimana aveva parlato della necessità assoluta di aumentare i test prima di pensare alla riapertura del Paese. E proprio lo scontro con alcuni esperti da lui scelti per combattere la pandemia sta portando a un cambio di strategia del tycoon, che dopo la bufera sulla proposta di iniettare disinfettante nei pazienti potrebbe decidere di diradare le sua apparizioni quotidiane ai briefing. Una sovraesposizione - l'allarme lanciato dai suoi più stretti consiglieri - che rischia di trasformarsi in un boomerang e di avvantaggiare ulteriormente Joe Biden nella corsa alla Casa Bianca.




Afp: 120.000 morti in Europa. Sono oltre 120mila i morti a causa del coronavirus in Europa, secondo un calcolo dell'agenzia di Stampa France Presse.

Oms: nessuna prova che l'infezione dia l'immunità. Non ci sono ancora prove scientifiche che le persone che sono guarite dal Covid-19 abbiano anticorpi che proteggono da una seconda infezione. Lo ricorda l'Oms in un documento appena pubblicato, secondo cui «a questo punto della pandemia non ci sono abbastanza evidenze sull'efficacia dell' immunità data dagli anticorpi per garantire l'accuratezza di un 'passaporto di immunità' o un 'certificato di libertà' dal rischio».

Alcuni governi, spiega l' Organizzazione, hanno suggerito che trovare gli anticorpi al Sars-CoV-2 possa servire come base per un 'passaporto di immunità' che può permettere agli individui di viaggiare o di tornare al lavoro con l'assunzione che siano protetti da una reinfezione. «Molti degli studi hanno mostrato che le persone che sono guarite dall'infezione hanno gli anticorpi per il virus. Tuttavia alcuni di questi - scrive l'Oms - hanno livelli estremamente bassi di anticorpi neutralizzanti nel sangue. Al 24 aprile 2020 nessuno studio ha valutato se la presenza degli anticorpi da Sars-CoV-2 possa dare immunità ad una successiva infezione nell'uomo».



Coronavirus, morta neonata: la "principessa guerriera" era figlia di un vigile del fuoco

Coronavirus, dal 4 maggio possibile vedere amici e parenti amici. Mascherine solo nei locali




Spagna: 378 morti in 24 ore e 2.944 contagiati. I decessi giornalieri per coronavirus sono lievemente aumentati in Spagna: il bollettino di oggi registra 378 morti per un totale di 22902 decessi. Il bilancio di ieri era 367 morti. I dati del ministero della Sanità registrano un totale di 223.759 contagiati, con 2.944 nuovi positivi. Le persone guarite sono 95.708, di cui 3.353 nelle ultime 24 ore. Il maggior numero di morti si continua a registrare nella comunità di Madrid (7.848), seguita dalla Catalogna (4.498).

Gran Bretagna, Johnson torna al lavoro
Il primo ministro conservatore Boris Johnson ha completato il recupero dopo il contagio da coronavirus e tornerà al timone del governo britannico da lunedì a tempo pieno. Lo hanno confermato fonti di Downing Street dopo le anticipazioni dei giorni scorsi.

Le fonti hanno precisato che Boris Johnson, in convalescenza nella residenza di campagna di Chequers con la promessa sposa Carrie Symonds, incinta di sei mesi e a sua volta reduce dal Covid-19, ha avuto ieri un colloquio di tre ore con il ministro degli Esteri e Primo segretario di Stato, Dominic Raab, suo supplente in questi giorni, e con il cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak, numero tre del governo, per aggiornarsi su tutti i dossier.

Johnson era stato costretto all'auto-isolamento in un alloggio a Downing Street a fine marzo dopo essere risultato positivo a un test al coronavirus. I sintomi tuttavia non erano passati e dopo oltre due settimane un improvviso aggravamento lo aveva costretto al ricovero al St Thomas Hospital di Londra dove è rimasto una settimana - incluse 3 drammatiche notti in terapia intensiva - prima d'essere dimesso la domenica di Pasqua. Il suo rientro coincide con una fase tuttora pesante di contagi nel Regno, con un numero di morti salito oltre quota 20.000 nei soli ospedali e con il lockdown prorogato almeno fino a maggio.



È intanto «troppo presto» per allentare le misure di lockdown imposte in Gran Bretagna per contenere la diffusione del coronavirus. Lo ha detto il ministro della Sanità britannica Matt Hancock intervistato da Sky News e affermando di comprendere le motivazioni economiche per rimuovere le restrizioni imposte per il coronavirus. Ma non saranno possibili cambiamenti fino a quando non la situazione non sarà sicura, ha spiegato. «Le aziende hanno capito che non possono lavorare in sicurezza rispettando le regole di distanziamento sociale», ha detto, dicendosi «convinto di quello che sto facendo».



Sempre in Uk collasso dei consumi causa coronaviru, secondo i dati di marzo resi noti oggi dall'Office for National Statistics (Ons), e in attesa di quelli sicuramente peggiori di aprile segnati dall'impatto di un lockdown divenuto pressoché totale solo dal 23 marzo. Lo scenario vede un calo generalizzato, con alcune punte clamorose nel campo dell'abbigliamento - nonostante la disponibilità del commercio online - e due settori in netta controtendenza: gli alimentari e sopratutto l'alcol. L'indice medio mensile degli acquisti è stimato a un meno 5,1%, con un picco del meno 34 per i vestiti. Cresce viceversa il consumo di cibo, mentre - come reazione alla reclusione da lockdown - si registra un boom del più 31% nella vendita di birra, vino e superalcolici. L'Ons, equivalente britannico dell'Istat, registra un'inevitabile crisi record per i negozi, molti dei quali chiusi, compensata in parte dall'impennata del 22% dell'insieme dello shopping online nel Regno.

Arresti in Germania
Centinaia di persone sono scese in Piazza a Berlino e Stoccarda per protestare contro le limitazioni e la perdita dei diritti dovuti all'emergenza Coronavirus. Nonostante il divieto di manifestazioni nella capitale si sarebbero radunate almeno 1000 persone. Nel mirino i provvedimenti per arginare la diffusione del viurus. Arrestate oltre cento persone durante la protesta che ha visto impegnati oltre 200 agenti della polizia. Ignorato l'invito delle forze dell'ordine a desistere dall'iniziativa. Più basso il numero dei partecipanti a Stoccarda. Alla manifestazione avrebbero aderito, secondo alcune stime, tra le 350 e i 500 persone. L'iniziativa è stata organizzata da gruppo chiamato «Querdenken». Nella cittadina nei gironi scorsi si sono svolte altre due manifestazioni di questo tipo, garantite anche dalla Corte costituzionale federale che ha bocciato i divieti a questo tipo di manifestazioni.

«L'Europa in questa situazione è ancora più importante che in tempi normali»: lo ha detto la cancelliera Angela Merkel nel suo podcast settimanale in riferimento alla grande «sfida» della pandemia da coronavirus e in rapporto «a paesi particolarmente colpiti come Italia e Spagna». «Alcuni paesi temono di uscire indeboliti da questa crisi e perciò i fondi comuni con cui affrontare insieme» l'emergenza economica comune «sono di grande significato». I tre pilastri concordati dall'eurogruppo (Bei, Sure e Mes) «sono un'importante pietra miliare» ma «è però necessario anche un programma congiunturale». Per questo la Germania nel bilancio europeo «si dovrà impegnare molto di più di quanto era stato pianificato finora». «La Germania ha fornito aiuto alla Francia, l'Italia e altri paesi: abbiamo fornito materiale sanitario per la protezione, respiratori, accolto pazienti» ha proseguito la cancelliera. «Ma naturalmente più di tutto sono le conseguenze economiche ad essere drammatiche e per questo si tratterà nelle prossime settimane e mesi di mostrare che apparteniamo l'un l'altro, che affronteremo i danni e le conseguenze economiche e che faremo tutto il possibile affinché l'Europa cresca insieme da questa situazione», ha concluso.


Giappone: altri 60 contagiati su nave Costa Atlantica. Sessanta nuovi casi di infezioni di coronavirus sono stati registrati a bordo della nave da crociera Costa Atlantica, in Giappone. Sulla nave, che si trova nel golfo di Nagasaki da fine gennaio per lavori di manutenzione, ci sono 623 membri dell'equipaggio. La prefettura locale ha comunicato che ad oggi il numero degli individui risultati positivi al virus sfiora quota 150, tra cui due italiani. Una persona è stata ricoverata in ospedale in condizioni gravi, mentre il resto dell'equipaggio è confinato nelle proprie cabine, escluso il personale che si occupa della normale amministrazione della nave. La prefettura di Nagasaki ha inoltre chiesto al personale della Costa Atlantica di non lasciare la nave se non per visite in ospedale, e ha domandato all'operatore informazioni su presunti spostamenti del personale non comunicati alle autorità. La vicenda della Costa Atlantica ricorda quella della Diamond Princess del gruppo Carnival, che a inizio febbraio - a causa di un focolaio di coronavirus a bordo - costrinse alla quarantena circa 3.700 persone, tra passeggeri ed equipaggio.

Di questi almeno 700 vennero contagiati e le autorità vennero messe sotto accusa per la gestione inadeguata dell'emergenza. Altre due navi della Costa si trovano nella città portuale, la Costa Serena e la Costa Neoromantica, con un organico di circa 1.000 persone, ma nessun caso di infezione da coronavirus è stato segnalato.

 
 
 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA