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«Il periodo in cui si manifesta l’allergia dipende dal tipo di polline verso cui si è sensibilizzati. Le graminacee, per esempio, iniziano a fiorire ora e per questa primavera la previsione è legata a minori crisi allergiche – spiega Gianenrico Senna, presidente della Società Italiana di allergologia, asma e immunologia clinica - Ci sono una serie di ragioni che ci fanno ben sperare. Lo stare a casa, imposto dai provvedimenti restrittivi, di sicuro sta esponendo molte meno persone ai pollini. Inoltre, l’uso diffuso delle mascherine, può aiutare ad evitare che gli allergeni, di dimensioni maggiori a quelle di un virus, possano raggiungere le vie aeree. E’ molto importante per gli allergici evitare crisi asmatiche che possano comportare accessi ai pronto soccorso».
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Attenzione anche alla pulizia degli ambienti visto che due italiani su dieci soffrono di allergie agli acari della polvere.
Per questo motivo è necessario arieggiare gli ambienti aprendo spesso le finestre e pulire accuratamente la casa, soprattutto letti, divani, moquette e tappeti, facili ricettatoli di polveri e dunque di acari. I sintomi che, fino alla primavera scorsa, venivano ricondotti all’allergia quest’anno destano molta più preoccupazione: naso che gocciola, occhi che lacrimano e asma. Per questo gli esperti ricordano che la tosse secca ci può essere anche in un allergico ma è meno violenta. «Gli starnuti legati all’allergia sono a raffica mentre è difficile che quelli del virus siano così - aggiungono gli specialisti - Nelle allergie prudono il naso, gli occhi e la gola emntre non sono presenti febbre e dolori muscolari».
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