È giovane, ma come un veterano conosce la durezza della F1, sono pochi nelle corse moderne ad aver perso due amici fraterni con cui era cresciuto insieme: Jules Bianchi e Anthoine Hubert. È stato Charles il primo a dover abbracciare la madre di Anthoine quel maledetto sabato a Spa, il giorno precedente la sua prima vittoria. Forse per questo Leclerc ha un forte senso della vita, un grande attaccamento alla famiglia di cui ha perso il padre quando non aveva festeggiato 20 anni.
Charles sta vincendo tutte le gare ai videogiochi in questo periodo di sosta forzata, ma suo fratello qualche volta gli sta davanti. Non pensa che potrebbe accadere anche nelle corse vere?
«Certo, sono quasi sicuro che succederà. Lo spero. Arthur ha talento, è bravo. È stato penalizzato perché non è stato seguito come me, la mia famiglia non aveva le risorse per tutti e due e io ero già davanti. Non ha avuto un manager che lo ha accompagnato, ma ora ha recuperato. Io faro di tutto per aiutarlo».
Hai mai avuto paura del coronavirus?
«È molto preoccupante, l’unica cosa che possiamo fare è stare a casa. Non ho paura per me, ma per la mia famiglia, soprattutto per mia madre».
Ora bisogna pensare alla ripartenza, preferisce che il campionato riprenda a porte chiuse o quando tutto è sicuro?
«Non c’è molta differenza, bisogna tornare a correre in totale sicurezza, la salute viene prima di tutto. A nessun pilota piace correre senza pubblico, ma se questo può aiutare ad accorciare i tempi va bene. Deve essere in ogni caso garantita la sicurezza di tutte le persone impegnate in F1».
È disposto a rivedere l’ingaggio per i problemi che sta creando le pandemia?
«La questione non si pone. Certo che bisogna rivedere la retribuzione, in questo periodo non abbiamo corso e siamo stati a casa, è un problema economico di tutta l’organizzazione».
Stiamo passando molto tempo con le gare virtuali. Perché Hamilton e Verstappen non partecipano? Temono la brutta figura?
«Ma no, non credo proprio. I simulatori funzionano bene, ma le gare vere sono un’altra cosa. Lewis e Max sono grandi piloti. Dei campioni».
Le piacerebbe affrontare un protagonista di un altro sport?
«Dico Valentino: Rossi ha fatto delle cose straordinarie».
Se potesse ricorrerebbe il GP d’Austria 2019? Pensa che riuscirebbe a tenere dietro Verstappen?
«È andata così, è difficile lottare con Max se hai un problema. E io, nel finale, avevo le gomme più stanche della sue».
Al simulatore porta gli occhiali. Perché?
«Sono da riposo. Quando sto molto davanti allo schermo o in qualche altra occasione li uso».
Molti la avvicinano a Villenueve. Che effetto le fa?
«Sono onorato di essere paragonato a campioni del genere, ma non mi sento all’altezza. Ho ancora tanto da imparare e migliorare».
Le dispiace di più che è stato annullato il GP di Monaco a casa sua o che forse Monza si correrà senza tifosi?
«Due cose tristi. Ma è peggio non correre per niente. Almeno i telespettatori possono godersi lo spettacolo».
Hamilton e Vettel sono vicini al rinnovo del loro contratto. Cosa ne pensa?
«Sono contento per loro. Io mi trovo dove vorrei essere, devo solo portare la Ferrari alla vittoria. Se Sebastian resta con noi io sono contento».
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