Coronavirus, Def: crollo del Pil dell’8%, altri 40 miliardi di deficit. In arrivo bonus per i figli

Coronavirus, Def: crollo del Pil dell’8%, altri 40 miliardi di deficit. In arrivo bonus per i figli
di Andrea Bassi Giusy Franzese
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Domenica 19 Aprile 2020, 00:43 - Ultimo aggiornamento: 12:28

Il decreto di aprile ormai è quasi certamente destinato a cambiare nome. Diventerà decreto di maggio. I tempi per il provvedimento anti-crisi da 70 miliardi si stanno dilatando. Il governo ha deciso di posticipare di altri due giorni la richiesta al Parlamento di poter aumentare il deficit pubblico per finanziare il provvedimento. Inizialmente il consiglio dei ministri avrebbe dovuto dare il via libera allo scostamento domani. Se ne riparlerà mercoledì. Fonti del governo fanno sapere che la ragione è «tecnica». La richiesta di scostamento del deficit, che dovrebbe essere di circa 40 miliardi di euro (2,2 punti di Pil) arriverà, infatti, insieme all’approvazione del Documento di economia e finanza. La Commissione europea ha confermato che Def e Programma di stabilità dovranno essere inviati a Bruxelles entro il 30 aprile. E il Tesoro rispetterà la scadenza. Il quadro “tendenziale” di finanza pubblica sarà pesante. Il Pil, secondo alcune fonti vicine al dossier, verrebbe indicato in un -8% per il 2020.

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Una caduta superiore a quella indicata dalla Banca d’Italia (-5%), da Confindustria (-6%), ma inferiore a quella prevista dal Fondo monetario internazionale (-9,1%). Per avere un confronto, nell’anno più nero (il 2009) della Grande crisi generata dal crac della Lehman Brothers, la decrescita fu del 4,9%. Deficit e debito quest’anno sono destinati ad esplodere. Il primo sarà, molto probabilmente, tra il 7 e l’8%. Il debito è destinato a superare il 150%. Uno scenario da paura che sarà reso noto a poche ore dal giudizio di Standard & Poor’s sui conti pubblici italiani. L’agenzia di rating darà il suo verdetto venerdì, a mercati chiusi. Attualmente l’Italia ha un rating Bbb, solo due gradini sopra il livelllo spazzatura. Cosa farà S&P? Ci potrebbe essere una sorta di “clemenza”, considerando che l’Italia non è sola nell’attraversamento del girone dantesco che è il coronavirus. Ma gli analisti guarderanno con molta attenzione soprattutto a quello che accadrà giovedì 23 aprile al Consiglio europeo. Se cioè, i partner del Vecchio continente riusciranno ad evitare una rottura sul pacchetto di aiuti alle economie e a prendere qualche decisione concreta sui Recovery bond. L’unico modo per far digerire all’Italia anche il Fondo salva Stati Mes.

SETTIMANA AL CARDIOPALMA
Passata questa settimana al cardiopalma, il governo potrà concentrarsi maggiormente sulle misure da inserire nel nuovo provvedimento da 70 miliardi, 30 dei quali serviranno a coprire le garanzie pubbliche alle banche per erogare i prestiti previsti dal decreto “liquidità”. Intanto spuntano nuove misure. Come un bonus mensile, da aprile fino a dicembre, per aiutare tutte le famiglie che hanno figli fino a 14 anni di età. Una cifra che può arrivare anche a 160 euro a figlio. Qualcosa di simile, come meccanismo e importo, al bonus bebè dato a tutti i neonati nel 2020. Potrebbe essere una delle misure del nuovo decreto di fine aprile. La proposta, è già stata messa nero su bianco dal ministro competente Elena Bonetti, ed è al vaglio dell’intera compagine governativa e soprattutto del Mef, che deve valutare la compatibilità economica. Secondo i primi calcoli servirebbero circa cinque miliardi di euro. «Alle famiglie, mai come in questo momento, serve progettualità e visione. Bisogna dare garanzie e risposte concrete in questa fase, fermo restando che l’obiettivo è che la misura dell’assegno universale diventi strutturale a gennaio 2021» dice la ministra, riferendosi al “family act”, il pacchetto famiglia strutturale proposto a partire dal 2021. 

Come il bonus bebè, il bonus figli sarebbe suddiviso in tre fasce di reddito: alle famiglie con Isee inferiore ai settemila euro, andrebbero 160 euro mensili per ogni figlio under 14; per le famiglie con Isee compreso tra settemila e quarantamila euro, il bonus sarebbe di 120 euro mensile a figlio; per chi supera i 40.000 euro il bonus scende a 80 euro. Verrebbe corrisposto da aprile a dicembre 2020 e sarebbe cumulabile con gli altri sussidi e agevolazioni (reddito di cittadinanza, cassa integrazione, naspi, ecc.). Un bell’aiuto quindi. Soprattutto se davvero, come è nelle intenzioni della ministra Bonetti, sarà erogato mensilmente per i prossimi nove mesi: «Un figlio - spiega Bonetti - non è “una tantum” ed è il motivo per il quale la proposta che ho presentato prevede un assegno per ogni figlio, almeno fino ai 14 anni, da aprile a dicembre, secondo il reddito Isee».

 

 
 
 

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