Coronavirus, scuole cattoliche a rischio bancarotta: «Una su 3 non riaprirà»

Coronavirus, allarme scuole cattoliche. Cei: rischiano di non riaprire
di Franca Giansoldati
3 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Aprile 2020, 12:54 - Ultimo aggiornamento: 19:54

Città del Vaticano – La Cei è molto preoccupata per la tenuta delle scuole cattoliche. Il lockdown per Coronavirus ha messo in allarme gli istituti privati i cui conti economici sono sempre più fragili, per via delle rette che per questi mesi sono state sospese. Lo hanno fatto sapere i vescovi riuniti (via streaming) per il consiglio permanente, sottolineando che servono aiuti da parte del governo. Nel frattempo i vescovi hanno parlato anche della fase 2 della Chiesa in fase di trattativa con il ministero dell'Interno per la celebrazione di messe, funerali, battesimi.

LEGGI ANCHE Coronavirus, più di 100 preti tra le vittime: il bilancio dei vescovi

«L'orizzonte deve essere il mondo post-coronavirus, non trascurando alcun piano di responsabilità, a partire dalla vita ecclesiale (…) per definire un percorso meno condizionato all'accesso e alle celebrazioni liturgiche per i fedeli, in vista anche della nuova fase che si aprirà dopo il 3 maggio. E' fondamentale dare una risposta alle attese di tanta gente, anche come contributo alla coesione sociale nei diversi territori», si legge nella nota dei vescovi.

Un altro punto che sta a cuore ai vescovi sono le scuole paritarie. «Se già ieri erano in difficoltà sul piano della sostenibilità economica, oggi - con le famiglie che hanno smesso di pagare le rette a fronte di un servizio chiuso dalle disposizioni conseguenti all’emergenza sanitaria - rischiano di non aver più la forza di riaprire». 

LEGGI ANCHE Coronavirus, Azzolina: «A scuola non si torna». Sfuma l'ipotesi di riaprire a maggio

La ripresa – fanno presente - passa anche dal piano educativo: «Ormai in prossimità dell’estate, è necessario dare indicazioni alle famiglie circa lo svolgimento dei campi estivi e dei Grest, opportunità di crescita per i ragazzi e di aiuto per i genitori impegnati con la possibile ripresa delle attività lavorative. Lo sguardo al futuro non può trascurare le conseguenze enormi che questa situazione sta recando alle famiglie dell’intero Paese, a quelle già in precarietà o al limite della sussistenza». 

I Superiori Maggiori degli ordini religiosi spieganp che «senza un intervento serio dello Stato il 30% delle scuole pubbliche paritarie sarà destinato a chiudere entro settembre» e alcune stanno per dichiarare «bancarotta già entro maggio». «I segnali che arrivano dai Gestori, dai Direttori/Direttrici didattici e dagli Economi sono drammatici», «non ci sono più soldi per pagare i dipendenti» «non ci sono le condizioni per arrivare fino a giugno 2020» dicono Madre Yvonne Reungoat, e padre Luigi Gateani, presidenti Usmi e Cism.

© RIPRODUZIONE RISERVATA