Coronavirus, se le scuole non riaprono chi starà con i bambini? Bonetti: «Congedi parentali prolungati»

Coronavirus, se le scuole non riaprono chi starà con i bambini? Bonetti: «Congedi parentali prolungati»
di Veronica Cursi
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Giovedì 16 Aprile 2020, 10:29 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 08:39

La fase 2 sta per cominciare. Dal 4 maggio gradualmente riapriranno uffici e negozi e si tornerà alla normalità. Tutti, tranne i bambini per cui le scuole (forse) riapriranno a settembre. Genitori a lavoro, dunque, e bimbi a casa: sì ma con chi?  Se i nonni, in questo momento, sono ancora indisponibili e non c'è la possibilità di appoggiarsi su una baby sitter come si organizzeranno i genitori? E soprattutto si sta pensando a delle soluzioni alternative?
Se lo chiedono tante famiglie in questi giorni alle prese con l'organizzazione di casa.  Non c'è stata nessuna disposizione chiara dal governo in merito. Ci sarà la possibilità di continuare a lavorare in smart working, magari per quei genitori con bimbi piccoli a casa? 

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E  che dire del congedo Covid, Il congedo parentale straordinario per i genitori con figli fino a 12 anni, che prevede un pagamento del 50% dello stipendio e il versamento dei contributi figurativi, che era stato esteso fino al 13 aprile. Peccato che Pasqua e Pasquetta siano arrivate e con esse sia poi subentrato un nuovo rinvio della chiusura scolastica: attualmente al 3 maggio, ma ormai si pensa alla chiusura per tutto l'anno scolastico, senza che però sia contestualmente arrivata una proroga dei termini per i genitori.

«E' evidente che aver prolungato la chiusura delle scuole necessita il prolungamento anche di questa misura per le famiglie che devono rimanere a casa», ha dichiarato la ministra per le Pari Opportunità e la famiglia Elena Bonetti.
 




E poi, sarà ancora possibile richiedere il bonus baby sitter, in alternativa alla richiesta di congedo Covid 19, secondo quanto previsto dal Decreto Cura Italia? Il bonus è previsto per i lavoratori autonomi e può arrivare fino a 600 euro. Ma anche per i lavoratori pubblici impegnati nel settore sanitario pubblico e privato accreditato (medici, infermieri, tecnici di laboratorio e di radiologia medica, operatori sociosanitari) e per il personale addetto alla sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegato per esigenze connesse all'emergenza epidemiologica, nella misura massima di 1000 euro.

C’è da sottolineare infine che per le famiglie l'emergenza durerà fino a quest'estate: se le scuole non riaprono, infatti; non riapriranno neanche i centri estivi che tanto di aiuto sono per i genitori che lavorano. «Qualcuno ci dia una risposta», chiedono le famiglie.

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