Addio a Madeleine Fischer, l'attrice: cara ad Antonioni in “Le amiche”

L'attrice Madeleine Fischer con Gabriele Ferzzetti nel film "Le amiche"
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Venerdì 10 Aprile 2020, 13:34
Madeleine Fischer, con una breve carriera di attrice, immortalata dal regista Michelangelo Antonioni come «la ragazza triste» del film Le amiche (1955), è morta ieri a Gubbio all’età di 84 anni dopo una lunga malattia. L’annuncio della scomparsa è riferito dal Corriere del Ticino, che cita come fonte della notizia l’amico Mattia Baldelli Passeri con il quale aveva scritto nel 2011 un testo dedicato all’eutanasia dal titolo Diario di una sonnambula,  rimasto inedito. Dopo aver lasciato il cinema nel 1958, Fischer è stata fotografa di scena, disegnatrice e imprenditrice di moda. Negli anni ‘70 si era ritirata in Umbria e aveva restaurato un grande complesso monastico destinandolo a centro per arti e mestieri scomparsi. Nata in Svizzera, a Romanshorn, il 12 novembre 1935, figlia di un facoltoso industriale elvetico, Madeleine Fischer arrivò giovanissima a Roma. Dopo una breve esperienza come indossatrice per alcune case di moda, fu introdotta nel mondo del cinema, dove conobbe ed entrò in amicizia con personaggi come Gabriele Ferzetti, Monica Vitti e Michelangelo Antonioni. Debuttò nel 1953 con l’episodio Siamo donne del film Quattro attrici, una speranza, diretto da Alfredo Guarini.

Due anni più tardi, Antonioni, in Le amiche, le affidò il ruolo che la rese celebre, quello di Rosetta Savoni, la ragazza sensibile che giungerà al suicidio per amore di un pittore. Con l’interpretazione accorata e malinconica della figura di Rosetta, Fischer seppe dare un notevole risalto alle sue doti di sensibilità psicologica, mettendo a nudo la disperata solitudine interiore del personaggio, incapace di trovare un senso in tutto ciò che la circonda e perfino nella propria esistenza.

Subito dopo Fischer interpretò Carla Alberini, nel film di Antonio Pietrangeli, Lo scapol (1955), accanto ad Alberto Sordi, e quindi, sempre con Sordi fu Liliana ne I pappagalli (1955) di Bruno Paolinelli. L’inizio della carriera fu promettente ma in seguito ebbe pochi altri ruoli sul grande schermo.
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