Non basta eliminare la guasconata di Messina: va riequilibrato il potere fra Centro e periferie

L'ingresso del porto di Messina
di Diodato Pirone
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Giovedì 9 Aprile 2020, 16:02
Purtroppo la storia italiana ci ha insegnato a rintracciare anche elementi grotteschi e comici nelle tragedie. Una tradizione che, molto in piccolo, si ritrova nel caso dell'ordinanza del Comune di Messina che imponeva condizioni ai passeggeri che sbarcavano nel porto della città. Il governo ha addirittura scomodato il Consiglio di Stato (lo prevedono le procedure) per annullare un'ordinanza sui trasporti che anche uno studente al primo esame di Giurisprudenza sa essere di competenza dello Stato e delle Regioni.

Ma il punto di questa vicenda non è l'insostenibilità giuridica di una "ordinanza" comunale ma che in realtà tale non era.

Il vero nodo giunto al pettine è politico, non tecnico: questa epidemia sta mettendo in rilievo tutte le debolezze dei rapporti fra Centro e Periferia. Va ricordato che l'Italia non è una stato federale ma che nel 2001 nella Costituzione sono stati inseriti elementi di regionalismo forte. Questo passaggio ha determinato una serie di conseguenze negative che come italiani non possiamo più permetterci come ad esempio opere pubbliche nazionali (come nuove linee ferroviarie o linee elettriche) bloccate per anni dai capricci di questa o quella autorità locale.

C'è di più. I presidenti delle Regioni - alcuni dei quali palesemente non all'altezza come il virus ha ferocemente dimostrato - sono "figli" di sistemi elettorali che permettono loro giustamente di durare 5 anni. Questo elemento di forza politica (che non si traduce automaticamente in autorevolezza) è negato all'esecutivo che in Italia non riesce mai a durare 5 anni. E' questo elemento di fragilità strutturale dell'autorità centrale che ha permesso per alcuni giorni al Comune di Messina di infliggere assurde e ingiustificati ostacoli ai cittadini italiani che in questi giorni sono passati per il porto della città siciliana.

In un sistema ordinato e autorevole - e proprio per questo veramente democratico - nessuna autorità locale si sognerebbe di riportare un grande porto nel medioevo. Finita l'epidemia sarà il caso di sistemare anche questa partita. Dalle sue drammatiche sconfitte - vedi Adua, Caporetto, la Seconda Guerra mondiale - l'Italia ha sempre saputo trarre lezioni importanti. Da questo punto di vista la guasconata di Messina va liquidata con due sole parole: mai più!
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