Covid-19 Roma, la Pasqua degli artigiani delle colombe: «Produzione giù del 50%, ma al lavoro per i dolci a domicilio»

Per la prima volta alcune uova di cioccolato non avranno la sorpresa all'interno
di Stefania Piras
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 8 Aprile 2020, 16:24 - Ultimo aggiornamento: 16:26
Coronavirus «Sa quei gingilli e giocattolini che si trovano dentro? Il magazzino in Lombardia dove ordinavamo sempre le sorprese marchiate CE (autorizzate dall'Unione Europea, ndr), ha dovuto chiudere i battenti», spiega trafelato un pasticciere. Spoiler: questa per molti bimbi e amanti del tradizionale uovo di cioccolato per la prima volta nella storia sarà una Pasqua senza sorpresa dopo aver spaccato l'uovo. Strano, eh?

Per non parlare degli altri dolci come le colombe che comunque ci saranno. Anzi, rassicuriamo: sono già in forno. C'è stata un'accelerazione nella produzione proprio nell'ultima settimana. Tardi, perché non si sapeva bene cosa come e quanto fare, dicono gli artigiani. Ma si sta producendo. Certoi, di meno. C'è stata una flessione del 50%, racconta Leonardo Spadoni, presidente dei panificatori della Cna Roma. La produzione l'anno scorso fu di 30 mila colombe tradizionali in tutto il Lazio, «ora ci siamo ridotti all'ultimo, tutto si è svolto nell'ultima settimana e registriamo una flessione del 50%. Così come per gli altri prodotti da forno tradizionali come la pizza di quella dolce con l'anice e quella salata preparata con il pecorino che si usa per fare la colazione la mattina di Pasqua», riferisce Spadoni. La Cna Roma, associazione che raggruppa oltre un centinaio di panificatori, conta di sfornare in tutto diecimila colombe destinate alla Capitale. 
Questi ultimi giorni pre pasquali la colomba è molto cercata perché si ha voglia di festeggiare, si ha voglia di concedersi una carezza. «Il nostro ruolo di panificatori è importante ora. E i forni accesi a Roma, oltre trecento stanno lavorando regolarmente», spiega il presidente. ù

Coronavirus, Melegatti dona 40.000 colombe a Cri, Caritas e Protezione civile: «Le distribuiremo agli ospedali»

«Il servizio a domicilio sta funzionando perché offre l'opportunità di avere il prodotto a casa anche per gli anziani ma in generale per tutti quelli che non vogliono rinunciare alla tradizione».
Venerdì Cna Roma e i suoi panificatori regaleranno 100 colombe alla Caritas. 

É la Pasqua ai tempi del coronavirus. Non brillante, ma pur sempre Pasqua. Ma nei laboratori si impasta ancora e si consegna in tutta Roma: pizza, colomba, uova, agnello e corallina.
Le pasticcerie che avevano il magazzino pieno prima della quarantena, quindi ormai un mese fa abbondante, si sono date alle consegne e domicilio. «Pe le materie prime non c'è problema, la filiera non si è fermata e non ha subito aumenti di prezzo per fortuna», spiega Luigi Focacci, presidente dell'associazione del dettaglio alimentare della Confcommercio. Si fa di tutto per tenere l'attività aperta ma anche in moto. C'è chi ha chiamato in negozio moglie e figli per preparare tutte le confezioni in spedizione per Pasqua. Si impasta con guanti e mascherine, si continua lavorare. 
«Il fatto di non poter seguire la messa sarà davvero strano, è anomalo, come il fatto di non poter riunire le famiglie. Pasqua senza figli e nonni è davvero triste», commenta Focacci. 

Coronavirus, a Pasqua -40% di ricavi per dolci e colombe e 6 miliardi di turismo perso. Ma prezzi delle uova quasi triplicati
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA