Trastevere, Betturri: «Il calcio dilettanti e la serie D vanno ridisegnati»

Il presidente del Trastevere Betturri con Cristiana Capotondi attrice e vice presidente della Lega Pro
di Ugo Baldi
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Giovedì 9 Aprile 2020, 17:44
Il presidente del Trastevere Calcio (società di serie D) Pierluigi Betturri lancia la sua proposta per far ripartire l'intero mondo del calcio dilettanti che rischia il collasso dopo la pausa dovuta allo stop a causa del coronavirus.   
E' una ricetta lunga e dettaglia quella progettata dal numero uno amaranto.    
«In questo particolare difficile momento del calcio minore - ha detto- è necessario che tutte le componenti che formano il tessuto della nostra grande struttura dilettantistica si confrontino apertamente con onestà e previdenza verso gli sviluppi degli avvenimenti futuri. Quindi, i presidenti delle Società si fidino dei dirigenti della Lnd e quest'ultimi ascoltino con attenzione le attuali difficoltà delle Società espresse dai loro rappresentanti».
Il presidente Cosimo Sibilia ha dichiarato che nella prossima stagione, probabilmente il 30% delle società calcistiche scompariranno; pertanto se la proiezione risulterà esatta, delle 12350 società oggi esistenti in Italia ne rimarrebbero meno di 9000 e quindi, il milione e 45 565 di tesserati si assottiglierebbe a poco più di 700 mila calciatori, va ricordato che il 64% di questi è rappresentato dal settore scolastico e giovanile.
«Visto questo ipotetico e triste scenario,- ha proseguito Betturri - la Lnd dovrebbe fin da subito porre in essere una drastica riduzione delle proprie spese interne, sia presso i Dipartimenti, sia presso i Comitati regionali e le delegazioni per i prossimi 2-3 anni; blocco delle assunzioni del personale, cancellazione di consulenze, ridurre al minimo necessario spese per manifestazioni, premiazioni, trasferte, convegni, tornei, riviste, pubblicazioni e ogni altra spesa che possa essere possibile eliminare. A fronte di questi risparmi si potrebbe garantire alle società dilettantistiche una riduzione di spesa».
Le proposte:
1) ISCRIZIONE - fissare una quota di iscrizione ai campionati di tipo forfettaria, cioè onnicomprensiva di tutte le voci, nessuna esclusa, ovvero iscrizioni della prima squadra e di quelle delle giovanili, tesseramenti, spese per commissari di campo, ecc. e di ogni altra tassa e balzello; in questo modo ogni Società fin dall'inizio saprebbe l'importo esatto da versare all'Interregionale se milita in Serie D, oppure ai Comitati Regionali per le serie inferiori;
2) FIDEIUSSIONE - è bene che rimanga per garantire la regolarità dei campionati;
3) MULTE - nessuna ammenda pecuniaria, trasformare tutto in squalifiche e punti di penalizzazione;
4) COMMISSARI DI CAMPO - ogni società, almeno di Serie D e di Eccellenza, dovrebbe mettere a disposizione 1/2 dirigenti qualificati per svolgere gratuitamente questo servizio ove occorra;
5) ARBITRI E GUARDALINEE - obbligo che non provengano da residenze lontane oltre i 100 km, eccezion fatta per Sicilia e Sardegna;
6) BLOCCO RIPESCAGGI - sarebbe assai saggio per la prossima stagione 2020/21, bloccare ogni ripescaggio dalla serie C in giù; se in Serie D quest'anno sopravvivono ,per esempio, 144 delle attuali 166 squadre, si facciano 8 gironi anziché 9, questo per scongiurare che le tante Società ripescate si espongano ad investimenti che poi nel corso del campionato rischierebbero non poter onorare; e così via verso il basso.
«Questo discorso dovrebbe valere anche per le categoria di Eccellenza, Promozione, 1a e 2a categoria - continua Betturri - : vorrei ricordare che nel Lazio, per esempio, a fronte di 14 squadre che militano in serie D, ci sono 36 società di Eccellenza e ben 72 di Promozione. Tutte queste Società sopportano costi elevatissimi per sostenere questo tipo di campionati, che invece dovrebbero essere puramente dilettantistici; si pagano tasse d'iscrizione elevate, costi dei tesseramenti, costosi affitti dei campi di gioco per via delle omologazioni dei tappeti erbosi, delle tribune e dell' illuminazione,e soprattutto per i forti costi di manutenzione. Infine, già dalla Promozione è prevista la terna arbitrale, il commissario di campo, l'osservatore degli arbitri i cui costi, in gran parte, vanno inevitabilmente a gravare sulle Società stesse. Il blocco dei ripescaggi determinerebbe un naturale riequilibrio e distribuzione delle squadre nei vari livelli».

L'esempio: « Nella intera provincia di Latina,un territorio enorme che spazia dall'area metropolitana di Roma fino a quella di Napoli, vi sono appena 12 squadre di 3a categoria, ultimo livello del calcio, a fronte di 12 squadre che militano in Eccellenza e Promozione, è come dire che in Lombardia dove partecipano 24 squadre di Serie D vi fossero 24 squadre di serie A e B invece delle attuali 5!! L'anno scorso il presidente Zarelli del CR Lazio per completare l'organico della Promozione laziale composta da ben 72 squadre, ha dovuto far ricorso a ben 25 ripescaggi, questo ha determinato che, magari, una 5^ classificata in 1^ cat è stata promossa nella serie superiore: come voler dire che in serie A vengano assegnati 5 scudetti anziché uno! La penuria di squadre iscritte nei campionati di 3^cat in tutta Italia, serie che, invece, dovrebbe rappresentare lo zoccolo più importante e numeroso del calcio amatoriale - benché spesso incoraggiate con costo d'iscrizione zero- sono poche per il motivo che vengono promosse con estrema facilità alle categorie superiori, e questo per far cassa. Una Società appena iscritta, che dispone di un po' di liquidità e di una minima organizzazione, fa subito il salto in 2^cat e l'anno successivo passa in 1^cat e dopo ancora in Promozione, Iì i costi aumentano di molto e la Società fallisce. Questo riequilibrio, sicuramente potrebbe riportare il calcio dilettantistico nella sua giusta dimensione».
 
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