Coronavirus, gli animali del Bioparco «senza pubblico si annoiano»

Coronavirus, gli animali del Bioparco: «Senza pubblico soffrono la solitudine»
di Marco Pasqua
2 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Aprile 2020, 14:47 - Ultimo aggiornamento: 16:46

La notizia della tigre positiva al Coronavirus, nello zoo del Bronx, è rimbalzata anche nella stanze di chi vigila, ogni giorno, sugli oltre 1200 animali del Bioparco. E che, però, non è allarmato. «Perché da noi, i grandi felini, le tigri, i leoni, i leopardi e le linci sono da sempre schermati con delle vetrate – spiega il presidente del Bioparco, Francesco Petretti – Questo significa che non c'è mai alcun tipo di contatto con il pubblico». Inoltre, tutti gli operatori devono usare guanti e mascherine: «E prima di entrare e dopo essere usciti da un'area un cui si trovano gli animali, le loro calzature vengono sottoposte a sanificazione», sottolinea Petretti.
 


Ma quali sono le condizioni di salute degli animali, appartenenti ad oltre 200 specie, provenienti da tutto il mondo? «Gli animali stanno bene, dal punto di vista della salute. Il problema, piuttosto, è la loro solitudine: soffrono per il fatto che il parco sia deserto e diciamo anche si annoiano. Questo perché il pubblico ha da sempre fatto parte del loro ambiente. Ed è chiaro che questo silenzio, adesso, influisce sul loro comportamento: Ovviamente è chiaro che il nostro personale li segue con delle attività mirate, anche per incoraggiare il movimento». Petretti spiega anche di voler chiedere un incontro alla sindaca, Virginia Raggi, per confrontarsi sui finanziamenti al Bioparco: «Se Roma Capitale sostiene una parte delle spese sostenute per il benessere e il mantenimento degli animali, la parte degli introiti legati alla bigliettera è venuta a mancare. E per noi, i mesi di marzo, aprile e maggio, sono sempre stati cruciali da quel punto di vista. E' chiaro che ora stringeremo ancora di più la cinghia e taglieremo tutto ciò che è superfluo».


 

© RIPRODUZIONE RISERVATA