La coppia ha aderito al progetto del Rotary Club 2042 e Regione Lombardia, per entrare in contatto con le persone che hanno bisogno di attenzioni sanitarie. Attraverso un numero dedicato, a cui rispondono nei momenti liberi e nei fine settimana per tutto il giorno.
I due medici sono entrati a far parte di un call center che, con Areu Lombardia, offre consulenza telefonica e risponde ai quesiti sulla comparsa di eventuali sintomatologie, in relazione all’emergenza del virus, e fornisce indicazioni nel rispetto del protocollo divulgato dal ministero della Salute. «Partecipiamo - hanno spiegato i due medici – con altri colleghi per 24 ore, a turno, a colloqui con gli utenti per smaltire il lavoro dei professionisti sanitari del nord Italia, almeno per i casi che possono essere trattati a domicilio. Diamo consigli e forniamo numeri utili in caso di necessità diretta, oppure creiamo il contatto con lo specialista o la struttura idonea».
Questo per decongestionare il lavoro dei medici di una regione che è sotto pressione. «E’ un impegno enorme, ma ci regala anche soddisfazioni e ci fa sentire utili e uniti con il resto d’Italia. Naturalmente, invitiamo sempre tutti a restare in casa perché l’emergenza non è finita», spiegano.
Se chi chiama si trova in isolamento domiciliare e necessita di aiuto, per incombenze come la spesa o i farmaci a domicilio, gli stessi medici prendono nota delle esigenze per fare in modo di fornire risposte.
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