Coronavirus, quarantena dopo il tour in Usa: per Gianluca del Volo primo pranzo a casa

Gianluca Ginoble Coronavirus, quarantena dopo il tour in Usa: per Gianluca del Volo primo pranzo a casa
di Luca Maggitti
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Domenica 5 Aprile 2020, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 23:53

Ieri è stata una giornata speciale per Gianluca Ginoble e la sua famiglia. È lo stesso cantante del Volo a spiegarne il motivo: «Dallo scorso 27 gennaio, il primo pranzo con la famiglia riunita a Montepagano», frazione di Roseto degli Abruzzi.  Mamma Eleonora ha preparato risotto allo zafferano, polpettone, patate al forno e zucchine grigliate per lei, suo marito Ercole, i figli Gianluca ed Ernesto e la cagnolina Luna.

Il vincitore del Festival di Sanremo 2015 spiega: «Dopo la lunga tournée negli Stati Uniti, sono rientrato in Italia il 13 marzo con mamma Eleonora che era con me. Siamo andati a casa mia, a fianco di quella dei genitori, facendo la quarantena che abbiamo preferito allungare a tre settimane, prima di ritrovarci con papà e mio fratello che erano rimasti in Italia». Gianluca, 25 anni, tiene a sottolineare l’importanza di stare a casa: «Dobbiamo farlo per il bene della comunità e in particolare degli anziani».
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La sua giornata è scandita da una routine regolare: «La mattina faccio esercizio fisico qui in casa, poi pranzo e nel pomeriggio studio musica sul pianoforte che ho comprato 6 mesi fa, ma che non avevo mai avuto il tempo di suonare. Sempre nel pomeriggio leggo, mentre la sera largo alla televisione: finalmente ho visto tutta la saga di Star Wars, la mia preferita». A Gianluca piace suonare, come spiega: «Il mio obiettivo era riuscire a fare gli accordi e accompagnarmi, così nel giro di qualche giorno, anche chiedendo aiuto al pianista del Volo via telefono, sono riuscito a strimpellare qualcosa, registrando dei video. Il momento è propizio per imparare cose nuove, come magari recitare».


Fare l’attore è un vecchio pallino del cantante, che ricorda: «Nel 2013, in tour a Los Angeles, il nostro manager ci mandò negli studios della Disney per un provino. C’erano centinaia di aspiranti e 10 pagine da interpretare. Quasi tutti vennero congedati dopo 2 minuti, a me invece fecero leggere tutte le pagine». E, a proposito di recitazione, recentemente Gianluca ha incontrato Pierfrancesco Favino, che gli ha dato qualche consiglio: «Mi ha detto che fare l’attore è un percorso duro e iniziare alla mia età molto difficile. La mia priorità resta il canto, ma nei miei sogni c’è fare l’attore nel cinema, ricalcando magari il percorso fatto da Justin Timberlake. Mettermi alla prova sarebbe pure un modo per testare i miei limiti».
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L’emergenza Coronavirus ha concluso anzitempo il tour mondiale del Volo lasciando comunque, fra un tutto esaurito e l’altro, bellissimi ricordi a Gianluca: «A Detroit abbiamo visitato la sede dell’etichetta Motown, dove hanno inciso mostri sacri della musica come Michael Jackson e Marvin Gaye. A Nashville, invece, siamo stati nello Studio B, dove Elvis Presley ha inciso i suoi successi. Ero davanti al pianoforte degli Anni ’50 usato per le sue canzoni e ho intonato “Bridge over troubled water” per alcuni turisti. È stato emozionante». Oltre alla musica e al cinema, lo sport è la grande passione di Ginoble, che conclude: «Ultimamente ho avuto uno scambio di messaggi con l’allenatore della Nazionale, Roberto Mancini, che è davvero una grande persona. Ho poi mandato un abbraccio a Giovanni Galeone, scrivendogli che è il più grande di tutti. Quando ero in America, invece, mi sono scritto col campione NBA Marco Belinelli e avrei voluto conoscerlo di persona quando siamo passati per San Antonio, ma i nostri impegni non ce lo hanno permesso».
Luca Maggitti

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