Serie A, test d'ammissione per tornare in campo a maggio

Serie A, test d'ammissione per tornare in campo a maggio
di Emiliano Bernardini
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Domenica 5 Aprile 2020, 07:30

Il calcio guarda alla ripresa sempre con maggiore fiducia. Ieri sera la Federazione medico sportiva italiana ha reso noto un vademecum in vista del possibile ritorno in campo. Una serie di raccomandazioni alle federazioni, che costituiscono un vero e proprio protocollo per la riammissione agli allenamenti e i successivi controlli di routine. Gli atleti verranno suddivisi in chi è negativo e chi è risultato positivo. Chi ha contratto il virus, una volta guarito, dovrà sottoporsi a test sotto sforzo con valutazione polmonare, ecocardiogramma con holter, doppler e radiologia polmonare. Per i primi, invece, se negativi a IgG e IgM la ricerca del virus verrà fatta periodicamente: ogni 4 giorni. Il protocollo prevede anche indicazioni generali quanto riguarda le misure di protezione e di sicurezza, da osservarsi negli impianti sportivi, negli spogliatoi, nei locali comuni ma anche nella gestione delle relazioni all’interno della squadra e con lo staff. Queste ultime verranno rese note quando il governo autorizzerà la ripresa dell’attività. Una comunicazione che va in linea con quanto, in questi giorni, aveva cominciato a programmare la Figc. Venerdì il numero uno Gravina ha incaricato la commissione medica interna di stilare un vademecum per evitare rischi nel momento in cui si tornerà a correre. Programmazione, è questa la parola d’ordine in via Allegri a Roma. Federcalcio e Lega sono in sintonia: tornare il prima possibile a giocare. Chiaro che tutto deve avvenire in totale sicurezza. Le indicazioni che arrivano dall’Fmsi sono un ulteriore segnale che lo sport, ma più nello specifico il calcio, va verso la riapertura. Il Dpcm fissa il lockdown fino al 13 aprile, nei continui colloqui con il ministro Spadafora il presidente Gravina ha esposto il piano del calcio professionistico. 

RITIRI ED ESAMI PRIVATI
Riprendere gli allenamenti in piccoli gruppi e poi tutti insieme. Andando in ritiro. L’idea del presidente Lotito ora piace ai più. Dalla Sardegna al Trentino passando per Formello in molti stanno studiando un piano. Molti club hanno anche fatto scorte di tamponi. Qualcuno li ha comprati, altri hanno stretto partnership commerciali. Tamponi assolutamente privati, per evitare polemiche sul fatto che la sanità non abbia tamponi per tutti. Anche su questo il presidente della Lazio aveva anticipato i tempi. E’ stato il primo a munirsi di test a Formello e a consigliare lo screening su tutti. Il nuovo input della federazione medica disegna nuovi orizzonti. Anche il governo ora vede il calcio come strumento per dare un segnale di progressivo ritorno alla normalità. Si giocherà a porte chiuse e questo è scontato. Si stanno studiando anche metodi per evitare l’eccessiva movimentazione di gente. Una partita, seppur senza tifosi, ha bisogno di almeno 200 persone per essere allestita. Ecco perché è al vaglio anche l’ipotesi di giocare in campo neutro per quelle squadre delle regioni più colpite. Nei prossimi giorni si cercherà anche di dare maggior forma al calendario. Possibile partenza il 20 maggio con i recuperi. Ma si potrebbe slittare anche i primi di giugno. Questione di giorni. Il calcio sta per tornare in campo. 

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