Un ammonimento che il primo cittadino ha lanciato ieri, nella video conferenza stampa dedicata alla riorganizzazione di Coc (centro operativo comunale) e Protezione civile, con la creazione di reti di ascolto e aiuto sul territorio, per fornire immediate risposte ai bisogni della popolazione in difficoltà con velocità, efficienza, efficacia, equità: è Latina per Latina, la città vicina alle persone. «A distanza di 20 giorni dall'avvio - ha spiegato il vice sindaco, Paola Briganti - abbiamo dovuto ripensare qualcosa, perché la durata non sarà breve, e la crisi abbraccia ambiti anche economici, e si aprono scenari di rischio non sperimentati».
RETE DI ASSISTENZA TERRITORIALE
Intanto, la riorganizzazione del Coc stesso: il dirigente, Giuseppe Bondì, sarà ora affiancato anche dal comandante della Polizia locale, Francesco Passaretti e dai dirigenti degli altri settori interessati all'emergenza e da due funzionari per il raccordo delle attività di due aree, quella per l'acquisizione dei Dpi (dispositivi di protezione individuale) e del fabbisogno del volontariato. Quattro le braccia operative: in primis la Protezione civile, affiancata da Croce Rossa, Caritas, volontariato sociale. «Abbiamo invitato le associazioni di protezione civile a dare la loro disponibilità e hanno risposto già in sei, ma siamo sempre aperti». Una vera e propria rete territoriale di assistenza, «che ha l'obiettivo di ampliare la tutela, valorizzare il lavoro svolto, raggiungere più persone: nessuno sarà lasciato indietro», ha aggiunto l'assessore Cristina Leggio. Sul territorio, saranno da subito attivi i referenti di quartiere, che ascolteranno le esigenze e indirizzeranno i bisognosi verso i settori giusti; e poi la capillarità dell'informazione attraverso Croce rossa e Caritas, parrocchie, centri anziani, vicini di casa: «Una rete, ampliabile, la cui mappatura sarà disponibile sul sito del Comune già questo fine settimana».
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Centrale anche il ruolo delle associazioni solidali, trenta delle quali già in rete; dei volontari temporanei, delle imprese solidali e anche dei sostenitori. Non sarà però possibile attivare operatori singoli, come ha precisato la Briganti, «per motivi normativi e di sicurezza, ma soprattutto perché il nostro obiettivo non è solo, ad esempio, la mera consegna di un pacco alimentare, ma l'ascolto dei bisogni e la conseguente presa in carico». Ogni volontario dovrà quindi essere parte di un'associazione. Ultima battuta del sindaco sulla possibilità di un Iban del Comune per donazioni: «Stiamo lavorando alla preparazione del conto, ma vogliamo che sia una sorta di fondo di solidarietà che parta dal Comune come promotore e collettore, nell'ambito del Patto per Latina con istituzioni, associazioni di categoria, imprenditoria, fermo restando che ci deve essere una reciproca disponibilità a dialogare e a non polemizzare».
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