CAMBIO DI ROTTA
Già, resta da capire come fare. Un paradosso per la Juventus. Quale squadra in testa alla classifica non avrebbe interesse a sospendere definitivamente il campionato, aggiudicandosi immediatamente il titolo? Il 15 aprile il Bruges sarà ufficialmente campione di Belgio. In controtendenza invece la Serie A, con la Juve al primo posto ma decisa a giocarsi lo scudetto sul campo, nonostante tre casi di positività al Covid-19 (Rugani, Matuidi e Dybala) e quasi mezza squadra tornata in patria, in attesa di comunicazioni in merito alla ripresa. Tra ECA e Juventus, Andrea Agnelli si sdoppia, ma la linea adesso è la stessa: i campionati vanno giocati fino alla fine. E la Juventus, dopo aver inizialmente preso tempo spingendo per chiudere in anticipo il campionato, ha scelto di schierarsi accanto a Pallotta, Lotito e De Laurentiis per tornare in campo, ovviamente solo quando ci saranno adeguate garanzie sanitarie. Di sicuro anche l’accordo sugli stipendi (unica squadra a farlo) ha dato una spinta in più. Il messaggio – chiarissimo – è stato recepito anche da giocatori e tifosi, lo stesso Gravina nei giorni scorsi ha confermato che «La Juventus non vuole lo Scudetto a tavolino», pensiero sdoganato qualche settimana fa da Andrea Agnelli con un “like” su Twitter alla richiesta di un “no grazie” ad un eventuale titolo a tavolino. Meglio l’adrenalina di un duello all’ultima giornata con l’Inter di Zhang, dall’anno scorso membro board Eca e amico personale del presidente juventino. La vera domanda è: come ripartire? Visti Dybala e Matuidi ancora in quarantena, e 8 giocatori tornati dalle rispettive famiglie (4 dei quali in Sud America). La società sta già studiando un piano-ripresa, con procedure simili a quelle proposte dalla Liga ai club nelle scorse ore: tamponi di controllo, prima squadra in isolamento e due settimane di preparazione, prima di riprendere l’attività agonistica.
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