Coronavirus, Pg Cassazione, rischio epidemia c'è: alleggerire le carceri

Parla il Procuratore generale della Cassazione
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Venerdì 3 Aprile 2020, 19:25 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 00:13
Coronavirus É «concreto e attuale il rischio epidemico» nelle carceri e «occorre dunque incentivare la decisione di misure alternative» per «alleggerire la pressione»: «mai come in questo periodo va ricordato che nel nostro sistema il carcere costituisce l'extrema ratio» e deve rimanerci solo chi è pericoloso o ha commesso reati da codice rosso.

Lo scrive il Pg della Cassazione Giovanni Salvi in una nota, a tutti i Pg delle Corti d'appello, che «faccia da base di lavoro comune». 



Ad avviso di Salvi, «occorre dunque incentivare la decisione di misure alternative idonee ad alleggerire la pressione dalle presenze non necessarie in carcere: ciò limitatamente ai delitti che fuoriescono dal perimetro predittivo di pericolosità e con l'ulteriore necessaria eccezione legata ai reati da codice rosso». Il rischio del contagio da Coronavirus, aggiunge Salvi, «non lascia tempo per sviluppare accertamenti personalizzati, e può in molti casi rappresentare l'oggettivizzazione della situazione di inapplicabilità della custodia in carcere a tutela della salute pubblica, in base ai medesimi criteri dettati per la popolazione al fine di contrastare la diffusione del virus».


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«Si dovrebbe privilegiare (rispetto alla custodia cautelare in carcere) la scelta degli arresti domiciliari», esclusi i casi gravi o incompatibili, «anche con l'uso del braccialetto elettronico, se disponibile», altrimenti se non c'è occorre ricordare che tra le diverse esigenze da bilanciare «la tutela della salute è particolarmente significativa». Lo scrive il Procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi a tutti i Pg esortando ad alleggerire le carceri per il coronavirus.

«Le persone detenute nelle carceri italiane a oggi sono 56.830, i posti realmente disponibili rimangono gli stessi dei giorni scorsi (poco più di 47.000).
Nonostante il calo, il tasso di affollamento rimane del 121,75% e, come più volte sottolineato , non è omogeneo nel territorio nazionale». Lo sottolinea il Garante nazionale per i diritti dei detenuti nel bollettino quotidiano.
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