Coronavirus Roma, controlli sui bus: multe a passeggeri non giustificati

Sul pulman oltre a colf e badanti giustificate anche chi si fa un giretto da capolinea a capolinea: sanzionato
di Alessia Marani e Marco Pasqua
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Venerdì 3 Aprile 2020, 09:49
Coronavirus l trend dei contagi a Roma sembra dare spiragli positivi, ma non per questo bisogna allentare la presa sui controlli nei confronti di chi si muove in città sprovvisto di un valido motivo, che si sposti a piedi, in auto o persino a bordo dei mezzi pubblici come, per esempio, sugli autobus. I carabinieri non fanno distinzione. Quando approntano un check-point, che sia a campione o con incolonnamento a imbuto di tutti i veicoli, fermano ormai anche i bus del trasporto locale.

Paletta alla mano fanno accostare il torpedone dell'Atac, l'autista apre la porta anteriore, i militari salgono e controllano le autocertificazioni. «All'inizio - spiega il comandante del Gruppo Roma, Antonio Caterino - qualcuno non era provvisto, ma ora sono tutti muniti. Troviamo soprattutto badanti, colf e persone che si muovono per motivi di lavoro o sanitari. Quasi tutti sono in regola, indossano la mascherina e i guanti». Non sono mancate, però, sanzioni e qualche goffa giustificazione, come di chi aveva percorso troppi chilometri «per fare la spesa». Sono decine i controlli effettuati in un giorno, anche se molti viaggiano vuoti e allora i carabinieri lasciano andare. Altrimenti, scattano le multe

«É incredibile - chiosa un autista dell'Atac in attesa di fare ripartire il mezzo - ma osservo persone che salgono, si fanno un giretto da capolinea a capolinea e poi se ne vanno: una insolita passeggiatina ai tempi del Covid». I bus sono stati fermati a piazza Fiume, sulla Tiburtina al Portonaccio, ieri anche alle Terme di Caracalla. 
Ieri bastava farsi un giro per Roma per osservare i continui controlli. Una stretta che si è vista sulle principali strade consolari, ma anche nelle vie del Centro. Un presidio dei vigili in piazza Venezia fermava, per tutta la giornata, la stragrande maggioranza delle auto, e poi sul lungotevere, nella zona del Fatebenefratelli, ma anche al Circo Massimo e poi di fronte alla Fao, davanti a Santa Croce in Gerusalemme, o nelle zone più periferiche. Chi era sprovvisto dell'autocertificazione riceveva il modulo dagli agenti, dopo alcune domande sul motivo di quello spostamento. Sulla via Casilina, poco prima del Raccordo, ecco il posto di blocco ad imbuto: la polizia ha bloccato il passaggio di tutte le macchine. Per questo tipo di controlli, la Questura ha messo in campo il Reparto Mobile, il Reparto Volanti, il Reparto Prevenzione Crimine e Polizia Stradale.

«Abbiamo notato che c'è maggiore consapevolezza da parte dei cittadini spiega Marco Sangiovanni, dirigente del Reparto Volanti - C'è stata una buona risposta da parte della comunità.
Il nostro compito, ovviamente, è anche quello di far comprendere quali sono gli aspetti tecnici dell'ultimo Dpcm. Poi, ovviamente, c'è anche chi vuole fare il furbo: in quel caso si applicano tutte le sanzioni previste (che vanno da 400 a 3000 euro)». «Non abbiamo solo una funzione punitiva e sanzionatoria sottolinea il dirigente ma vogliamo anche essere un punto di riferimento per i cittadini, illustrando quelle che sono le norme in vigore». Proseguono anche le verifiche della Polizia locale: 24mila i controlli eseguiti, 52 le irregolarità rilevate. Tra le scuse accampate da chi è stato fermato, quella di andare a fare la spesa, ma in quartieri alquanto distanti dall'abitazione, come alcune persone fermate in Centro, ma provenienti dalla Prenestina e Casilina. C'è anche chi ha dichiarato di essere di ritorno a casa dopo una quarantena dalla fidanzata. Tra i casi sanzionati anche un runner trovato all'interno di Villa Borghese, persone che passeggiavano in un'area verde nella zona Magliana e un uomo intento ad usare gli attrezzi ginnici a Caracalla.

 
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