Buoni risultati dai primi test sui topi di un vaccino-cerotto (che rilascia il principio attivo nella pelle) contro il coronavirus, potenzialmente semplice ed economico da produrre su vasta scala: i topi vaccinati producono anticorpi specifici contro il virus. Andrea Gambotto della University of Pittsburgh School of Medicine ha riportato l'esito dei primi test sulla rivista EBiomedicine (Lancet) e anticipa: il vaccino potrebbe entrare già entro un mese nei test clinici di fase I su individui.
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Today, University of Pittsburgh School of Medicine @PittHealthSci scientists announced a potential vaccine against SARS-CoV-2, the new coronavirus causing the #COVID19 pandemic. https://t.co/ILW4IQfou7 pic.twitter.com/Y7l0SifBtn
— UPMC (@UPMCnews) April 2, 2020
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Chiamato “PittCoVacc”, è una specie di «cerotto con 400 microaghi - spiega Gambotto - che non entrano profondamente nella pelle e in 2-3 minuti si sciolgono, senza dolore e senza sanguinamento», rilasciando l'antigene che scatena la risposta immunitaria, la subunità S1 della proteina virale “spike”. «La possibilità che questo vaccino protegga dal virus SARS-CoV-2 è alta - sostiene - ora stiamo verificando la capacità di neutralizzare il virus su cellule umane in provetta usando gli anticorpi isolati dai topi vaccinati».
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Gli autori stanno sottoponendo il vaccino al vaglio dell'FDA e se riceveranno l'autorizzazione inizieranno la prima sperimentazione su pazienti al più presto entro un mese. «Crediamo che i test sulle scimmie non siano necessari - precisa Gambotto - altri vaccini sono entrati in sperimentazione clinica senza alcun test animale.