Coronavirus, stretta su spostamenti non consentiti: come funzionano i posti di blocco della polizia

Coronavirus, stretta su spostamenti non consentiti: come funzionano i posti di blocco della polizia
di Marco Pasqua
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Giovedì 2 Aprile 2020, 15:43 - Ultimo aggiornamento: 21:04

I più, ormai, sembrano aver capito che la situazione emergenziale legata al coronavirus impone misure rigide, che vanno rispettate. Per chi, invece, pensa ancora di poter violare quanto prescritto dall'ultimo Dpcm, ecco la stretta della Questura, sugli spostamenti in città.

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Si tratta di servizi straordinari, organizzati dal Questore di Roma, Carmine Esposito, sulle vie consolari e sul Grande Raccordo Anulare. Posti di blocco – quindi, totali (a differenza dei posti di controllo, dove non tutti gli automobilisti vengono fermati dal personale operante) – che hanno visto scendere in campo il Reparto Mobile, il Reparto Volanti, il Reparto Prevenzione Crimine e Polizia Stradale. Stamattina erano sulla via Prenestina, all'Anagnina, sulla Casilina, e in più punti del Raccordo.
 


Sulla via Casilina, ad esempio, la polizia ha creato un “imbuto”, bloccando tutte le auto, per la verifica delle autocertificazioni necessarie a giustificare i propri spostamenti. «Abbiamo notato che c'è maggiore consapevolezza da parte dei cittadini – spiega Marco Sangiovanni, dirigente del Reparto Volanti - C'è stata una buona risposta da parte della comunità. Il nostro compito, ovviamente, è anche quello di far comprendere quali sono gli aspetti tecnici dell'ultimo Dpcm. Poi, ovvhiamente, c'è anche chi vuole fare il furbo: in quel caso si applicano tutte le sanzioni previste (che vanno da 400 a 3000 euro)». «Non abbiamo solo una funzione punitiva e sanzionatoria – sottolinea il dirigente – ma vogliamo anche essere un punto di riferimento per i cittadini, illustrando quelle che sono le norme in vigore».
 
 

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