«Ho scelto la forma del pianoforte solo perché la storia d’amore è tra l’opera rock e me - spiega il musicista - e una storia d’amore cresce in bellezza se resta intima».
Stefano Bollani, grato per l’eccezionale permesso ricevuto da Andrew LIoyd Webber di reinterpretare la sua opera cult, si è liberamente avvicinato al capolavoro improvvisando sui motivi originali e sulle canzoni seguendo il suo guizzo giocoso e il suo spirito musicale, formato dalle tante tradizioni e dai generi che hanno influenzato e forgiato il suo linguaggio musicale. E ancora, per far sì che la sua musica trasmettesse il calore e la profondità dei personaggi del film di Lloyd Webber & Rice, Bollani nel suo “Piano Variations on Jesus Christ Superstar” ha deciso di avere il pianoforte intonato a 432 Hz, una scelta inusuale che permette di restituire un suono caldo, suadente e al tempo stesso limpido.
© RIPRODUZIONE RISERVATA