Quarantena e disabilità, il centro per l'autonomia umbro apre i cancelli per l'attività all'aria aperta

Quarantena e disabilità, il centro per l'autonomia umbro apre i cancelli per l'attività all'aria aperta
di Beatrice Martelli
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Martedì 31 Marzo 2020, 16:42
TERNI        Dopo le misure messe in campo per cercare di arginare il contagio da Coronavirus, e, in particolare, dopo la chiusura dei parchi cittadini, le persone con disabilità sono state - più degli altri - private di un momento, quello della passeggiata, o dell’attività all’aperto, che ha grandi effetti positivi sulla sfera psicologica. Per questo il Centro per l’Autonomia Umbro ha deciso di aprire i suoi  spazi esterni, pur nel rispetto dei decreti anti Covid-19, per permettere un po’ di libertà alle persone con disabilità. «Nell’isolamento forzato si deve rinunciare ai contatti umani, personali, terapeutici; le persone con disabilità sono tra i soggetti più fragili ed esposti» spiega il responsabile Andrea Tonucci dal Centro. «Le passeggiate all’aria aperta, anche se brevi, aiutano a scaricare lo stress, a lottare contro la negatività e a combattere l’ansia». E così, dopo la richiesta di un ragazzo che frequentava il Cpa, la situazione si è in parte sbloccata. «Al momento abbiamo potuto aprire l’area solo a chi risiede entro duecento metri da qui, nel rispetto dell’ordinanza in vigore. L’area ha un accesso controllato a un numero limitato di persone e, nella speranza che presto ci sia un allentamento delle misure per il Coronavirus, è auspicabile che venga garantita a tutti l’opportunità di una passeggiata. Vorremmo mettere a disposizione questo spazio per ridurre gli effetti di un confinamento forzato» continua Tonucci. Anche se mantenere la distanza di sicurezza dalle altre persone rimane fondamentale. Gli orari di apertura del cancello possono essere concordati chiamando il numero 07441950849 o scrivendo all’indirizzo mdi posta elettronica del Cpa, cpaumbro@gmail.com . «L’emergenza ci aiuta a capire che vanno valutate priorità e situazioni, e sono convinto che, nel lungo termine, saranno molti di più i benefici prodotti dei danni causati» conclude Andrea Tonucci.
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