Olimpiadi, chi sono i carabinieri pronti per Tokyo. Il comandante Cuneo: «Priorità è battere il virus»

Olimpiadi, chi sono i carabinieri pronti per Tokyo. Il comandante Cuneo: «Priorità ora è battere il virus»
di Marco Pasqua
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Martedì 31 Marzo 2020, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 16:00
Lo sport si ferma e il rinvio delle Olimpiadi, prima paventato, poi divenuto una certezza, ne è una delle più conseguenze più gravi. Ma non ci sono alternative: bisogna, infatti, combattere (e vincere) una guerra complicata, contro in virus che sta mietendo vittime in tutto il mondo. E questo lo sanno anche gli atleti che fanno parte del Centro sportivo dei carabinieri, che da tempo, ormai, avevano iniziato il conto alla rovescia verso Tokyo 2020. Una meta che è anche un sogno per chi ha il privilegio di difendere i colori della propria Nazione.
 


«Ci aspettavamo uno slittamento del calendario delle Olimpiadi – spiega il colonnello Gianni Cuneo, che guida gli uomini e donne, tra i quali molti campioni, del Centro sportivo dell'Arma - Avevamo molte attività di qualifica in corso all'estero – l'ultima quella del pugilato a Londra – ma ci siamo subito adattati rispetto a questa emergenza e siamo rientrati nei ranghi. Tutti i nostri atleti hanno capito quale era la priorità». Il centro nevralgico del Centro sportivo è a Roma, a Tor di Quinto, di fronte al campo Maestrelli, un pezzo di storia della Lazio: diversi atleti si allenano in questi impianti, mentre molti sono sparsi sul territorio, in relazione alle loro esigenze. In tutto oltre 300, che Cuneo deve gestire anche a livello «psicologico, non solo sportivo». Perché ogni campione è diverso dall'altro, e bisogna saperne interpretare al meglio il carattere, affinché possa rendere al meglio e salire sull'agognato podio olimpico.

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Verso Tokyo. Ma qual è la situazione, a livello di qualificazioni, di questi atleti? «Possiamo dire di aver staccato 25 pass individuali – racconta Cuneo – Altri sono ancora possibili e potremmo arrivare a quota 32. Personalmente sono soddisfatto, perché dal punto di vista numerico, rispetto alle Olimpiadi di Rio, abbiamo superato del doppio gli atleti qualificati. Ma ora la priorità è battere il virus».

I nomi. Qualche esempio: sono certi della partecipazione i tiratori a volo Chiara Cainero e Tammaro Cassandro (skeet), la pentatleta Elena Micheli, e per le arti marziali Vito Dell’Aquila (taekwondo, -58 kg) e il karateka Luigi Busà (kumite, categoria -75 kg). Saranno a Tokyo e avranno anche la possibilità di gareggiare a livello individuale i fiorettisti Andrea Cassarà (alle sua quinta olimpiade), Arianna Errigo (terza partecipazione), gli spadisti Enrico Garozzo e Rossella Fiamingo (terza olimpiade) nonché la sciabolatrice Rossella Gregorio; sembrerebbe avere un posto nella squadra di fioretto pure Martina Batini. Il Centro Sportivo punta ad avere altri atleti nel contingente azzurro con solide chance nel judo (Matteo Marconcini e Giorgia Stangherlin), nel taekwondo con Maristella Smiraglia, nella lotta (Daigoro Timoncini ed Emanuela Liuzzi), nel tiro con Daniele Resca (Trap) e Petra Zublasing (carabina) oppure nella canoa con Elena Borghi la quale potrebbe contendere il posto nella C1 proprio all’altra carabiniere, Bertoncelli. Il nuoto naviga nell’incertezza e aspetta la rischedulazione delle gare obiettivo dopo la cancellazione degli Assoluti che a marzo avrebbero dovuto definire la composizione delle staffette già qualificate in occasione degli ultimi mondiali per merito di Luca Dotto (4x100 stile libero), Filippo Megli (4x200 stile libero) ed Elena Di Liddo (staffetta 4x100 mista e 4x100 mista mixed). Chi ha in mano il minimo richiesto sono la maratoneta Giovanna Epis, il marciatore Stefano Chiesa (50 Km), la saltatrice in alto Elena Vallortigara e il fondista Yohannes Chiappinelli (3000 siepi); per l’atletica azzurra qualificate anche la staffetta femminile 4x100 mt grazie ad Anna Bongiorni, Gloria Hooper (eventuale terza presenza ai Giochi) e Vittoria Fontana a cui si potrebbe aggiungere anche Edoardo Scotti nella 4x400 mt
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